La Nuova Sardegna

Sassari

Forestazione, 44 al lavoro per quattro mesi

Cantieri aperti per sistemare le aree verdi in diverse zone della città. Richiesta per un altro progetto

01 dicembre 2015
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PORTO TORRES. Un regalo di Natale prima delle festività per quarantaquattro disoccupati assunti per quattro mesi grazie al finanziamento della Regione per avviare il progetto di forestazione. Gli operai cominceranno oggi con la formazione per la sicurezza del personale - assunto attraverso la graduatoria pubblica del Centro servizi per il lavoro -, in vista delle attività del nuovo cantiere che si occuperà della cura del verde in tutto il perimetro cittadino. In una città che soffre una crisi economica devastante, confermata dai numeri impietosi dei Servizi sociali, i lavori del verde urbano rappresentano già da diversi anni una boccata d’ossigeno importante per i residenti che non riescono ad arrivare neanche alla terza settimana per poter dare da mangiare alla famiglia. Tra loro ci saranno infatti anche utenti disagiati che non usufruiscono di altre linee d’intervento regionali, come i genitori separati e gli over 50 senza ammortizzatori sociali, selezionati attraverso la graduatoria della quota di riserva. «Il cantiere sarà avviato in aree verdi situate nei luoghi sensibili della città – dice l’assessore all’Ambiente Cristina Biancu –, e tra le zone da sottoporre a manutenzione ci saranno anche aree mai interessate precedentemente da interventi di pulizia delle erbe spontanee, dalla raccolta dei detriti e dei rifiuti e dalla piantumazione». Gli operai saranno impegnati inizialmente nelle aree adiacenti ai siti archeologici e nei pressi dell’area industriale, e al termine della prima serie di interventi saranno anche creati nuovi spazi di fruibilità nel litorale, nella zona compresa tra la chiesetta di Balai lontano e la torre di Abbacurrente. «In questi giorni la Regione ha anche ufficializzato il finanziamento di una nuova annualità – aggiunge Biancu –, per i progetti di valorizzazione del patrimonio boschivo nelle aree deindustrializzate». (g.m.)

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