La Nuova Sardegna

Sassari

Aziende escluse da Vinitaly protestano con la Regione

di Mauro Tedde
Aziende escluse da Vinitaly protestano con la Regione

Martis, la cantina “Binzamanna” chiede la riconferma della selezione collettiva Il bando della giunta per partecipare sarebbe stato pubblicato solo per 20 giorni

02 dicembre 2015
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MARTIS. Non è andata giù alle tante aziende vitivinicole sarde rimaste escluse dalla partecipazione al Vinitaly 2016 che si terrà ad aprile a Verona. E con una lettera inviata al presidente della Camera di Commercio di Sassari e al Centro estero Camere di Commercio della Sardegna, chiedono alla Regione di verificare la possibilità di una partecipazione collettiva che interessi anche le aziende escluse. La giunta regionale, in pratica, quest’anno ha ritenuto di pubblicare un bando per la selezione di sole 54 aziende, rispetto alle 72 presenti al Vinitaly nella scorsa edizione. «Bando pubblicato sul sito della Regione che però e rimasto aperto per soli 20 giorni di settembre, periodo di vendemmia, e senza divulgazione ulteriore, salvo avviso ai consorzi che sono ben lungi da rappresentare la totalità della produzione - scrivono in una nota firmata da Giorgio Caddeo dell’azienda vitivinicola “Binzamanna di Sara Spanu” di Martis - così al bando ha partecipato un numero limitato di aziende, a tal punto che l’assessorato ha dovuto riaprire i termini per l’assegnazione di altri 4 stand. A questo nuovo bando hanno invece partecipato 15 aziende. Il risultato è che ora sono ben 18 le aziende escluse che avevano fatto domanda».

Caddeo ritiene che molte cantine non siano venute a conoscenza non solo del bando principale ma neanche della riapertura, anche se è probabile che alcune aziende si siano organizzate in proprio alla luce della paventata possibilità che la Regione poteva non partecipare con una propria collettiva.

«Va detto - prosegue Caddeo - che sono rimaste escluse molte piccole aziende, degne però di uguale dignità e trattamento, ma anche aziende storiche della viticoltura sarda. Quale futuro attende la viticoltura sarda se invece di cercare sinergie nelle attività di promozione, operiamo per disgregare quel poco che è rimasto? In tutti questi anni, l’assessorato ha cercato di convogliare all’interno di una collettiva tutte le aziende sarde presenti al Vinitaly per poter dare più forza rappresentativa, anche attraverso le piccole aziende che ambiscono a diventare grandi»

Le cantine escluse chiedono insomma alla Regione di confermare la collettiva che pur se selettiva assicurava la partecipazione praticamente di tutti e di puntare su un grande stand di rappresentanza e di valorizzazione complessiva. “Inoltre sarebbe stato opportuno - conclude Caddeo - programmare le modalità di partecipazione già nei giorni successivi alla chiusura della scorsa edizione. Invece le aziende sono state lasciate nella precarietà e nell’incertezza per poi partorire, in ritardo, la decisione meno opportuna e certamente discriminatoria».

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