La Nuova Sardegna

Sassari

Lo stagno di Platamona rinasce grazie ai detenuti

di Salvatore Santoni
Lo stagno di Platamona rinasce grazie ai detenuti

Tanti piccoli interventi: dal percorso di agility-dog, alle altalene, al bike sharing. Una iniziativa sociale portata avanti dalla Coop Andalas e dal carcere di Bancali

19 dicembre 2015
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SASSARI. Far rinascere un ramo rinsecchito costruendo una targhetta ecosostenibile, costruire un’altalena riciclando le travi bruciacchiate di un vecchio chiosco, mettere in piedi una ciclofficina per il servizio di bike sharing, realizzare incannucciate per opere di ingegneria naturalistica. Sono soltanto alcuni dei lavori svolti nello stagno di Platamona dai detenuti beneficiari del progetto “Turismo Responsabilmente”, finanziato dalla Fondazione con il Sud e portato avanti dalla partnership tra la coop Andalas de Amistade e la casa circondariale di Sassari.

Ieri mattina, le funzionarie Rosanna Roggio e Francesca Mastino hanno effettuato un sopralluogo dell’area per tirare le somme delle attività svolte. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore all’Ambiente, Gianni Tilocca, e la consigliera comunale Raffaela Barsi.

L’esercito dei venti. Arrivano di primo mattino armati di pettorina fosforescente, guanti e attrezzi da lavoro: sono i venti detenuti che dal lunedì al venerdì si recano nel Sic per lavorare a restituire dignità a se stessi e ai luoghi.

Nell’ultimo anno di progetto hanno tirato su lo stagno di Platamona per come lo si conosce oggi. L’Agility dog – lo spazio dedicato agli amici a 4 zampe – è rinato anche grazie agli scarti bruciacchiati della Pinetina, la struttura ricettiva della settima discesa a mare andata incenerita qualche anno fa. Le ragazze e i ragazzi si son messi di buona lena e in pochi mesi hanno aperto al pubblico una delle poche aree attrezzati per cani della zona.

E poi c’è la ciclofficina, che è un piccolo angolo super attrezzato per rimettere in sesto le biciclette del bike sharing. Fra le loro mani, vecchi oggetti riacquistano nuova vita, pronti a un nuovo utilizzo.

L’unica regola è la sostenibilità. Allo stagno perfino le targhette sono sostenibili, ricavate dagli scarti delle potature degli alberi.

Restituire fruibilità. A Platamona si è innescato un circuito virtuoso. Persone fragili, i cosiddetti outsiders, hanno ridato dignità a un luogo che per decenni era rimasto abbandonato. «A questo punto non sappiamo più chi è il vero beneficiario di questo progetto», ha detto durante l’incontro Agostino Loriga, vice presidente della Andalas. Sì perché, il lavoro svolto dai detenuti non è soltanto utile alla loro personale situazione, ma anche alla comunità.

«Non mi dimenticherò mai le condizioni di questo posto quando abbiamo messo piede con Andalas – ha continuato Loriga -. La cosa più importante è che abbiamo restituito una ricchezza del territorio alla fruibilità collettiva».

Il progetto. L’incontro di ieri è la conclusione della prima annualità di “Turismo Responsabilmente”, il progetto finanziato dalla “Fondazione con il Sud” e realizzato grazie alla partnership tra la casa circondariale “Bacchiddu” di Sassari, l’Ufficio esecuzioni penali esterne, il Comune di Sorso, l’associazione Albatross e il consorzio Andalas de Amistade. Il progetto è stato avviato nell’agosto del 2014, e oggi si è tradotto nel recupero di un’area dissestata dove sono state realizzate una zona fitness, un parco giochi per bambini e l’Agility dog per i cani.

E ancora, l’organizzazione di momenti quotidiani di animazione territoriale e il potenziamento del servizio di noleggio biciclette con la realizzazione di una ciclofficina.

Il futuro. Gli ottimi risultati raggiungi in questa esperienza hanno convinto la partnership di enti a intavolare una discussione su progetti futuri. E considerata la particolarità del territorio di Sorso, a vocazione prettamente agricola, la partnership ha individuato questo settore come l’anello di congiunzione delle prossime attività.

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