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Sassari

dramma a Ittiri

Progetto “Ritorno a casa”, muore senza una risposta

Progetto “Ritorno a casa”, muore senza una risposta

SASSARI. Non sono bastati sei mesi per avere una risposta dalla Regione in merito alla concessione dei contributi previsti dal progetto “Ritorno a casa” per un anziano di Ittiri in gravi condizioni e...

08 gennaio 2016
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SASSARI. Non sono bastati sei mesi per avere una risposta dalla Regione in merito alla concessione dei contributi previsti dal progetto “Ritorno a casa” per un anziano di Ittiri in gravi condizioni e quindi bisognoso di assistenza domiciliare continuativa. Non sono bastati alla macchina burocratica per concludere il percorso e inoltre la risposta non sarebbe servita a niente visto che l’uomo, racconta il figlio Antonio Dore, è deceduto ai primi di dicembre. La domanda era stata presentata a luglio.

«Viste le condizioni di mio padre abbiamo deciso di chiedere aiuto in base al progetto “Ritorno a casa” che prevede l’ottenimento di contributi regionali per l’assistenza domiciliare. Il protocollo prevede che venga presentata una relazione neurologica al Comune il quale fa da tramite con la Asl che manda a casa del richiedente gli ispettori per i controlli del caso. Insomma, una volta portato a termine questo iter complesso bisogna solo attendere che la Regione dia il suo assenso. Noi abbiamo aspettato tanto, considerato che si trattava, come in tutti questi casi, di una situazione urgente. E perdipiù lo abbiamo fatto inutilmente». Antonio Dore, figlio di Pietro (classe 1920), si è rivolto all’assessorato alla Sanità per chiedere spiegazioni e ha concluso con amarezza: «Dopo sette anni da soldato in guerra, di cui 18 mesi in Russia, vent’anni di emigrazione in Germania e altri dieci in giro per l’Italia, la sua Regione non è stata in grado di sostenerlo neppure in un momento della sua vita così drammatico». A Pietro Dore sarebbero spettati 18mila euro per un anno di assistenza domiciliare. (g.g.)

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