La Nuova Sardegna

Sassari

Parco di Porto Conte Direttore cercasi per il dopo Gazale

di Gianni Olandi
Parco di Porto Conte Direttore cercasi per il dopo Gazale

Il 19 gennaio scade il termine per presentare le domande Nella riserva regionale si punta sempre più sul turismo

11 gennaio 2016
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ALGHERO. Il Parco regionale di Porto Conte si appresta a nominare uno dei ruoli istituzionali di maggiore rilievo quale quello del direttore della riserva rimasto vacante dopo la conclusione del contratto di Vittorio Gazale, ora rientrato al Parco Nazionale dell'Asinara, che ha retto l'azienda speciale negli ultimi 5 anni.

Il bando di selezione pubblica prevede infatti la scadenza della presentazione delle domande entro il prossimo 19 di gennaio, domande che dovranno pervenire entro le ore 13 all'ufficio protocollo di Casa Gioiosa a Tramariglio. I colloqui con la commissione che dovrà esaminare i candidati si terranno il 17 di febbraio, alle ore 10, nella stessa sede.

Il Parco di Porto Conte, oltre 5 mila ettari di territorio, sta percorrendo una strada che dovrebbe portarlo a costituire non solo un riferimento assoluto in materia ambientale e scientifica, ma anche un polo di attrazione con evidenti finalità di tipo turistico e promozionale.

Un primo e importante passo è stato svolto negli anni scorsi con l'attribuzione del marchio di qualità del Parco alle aziende che operano all'interno della riserva e che sono impegnate nelle attività di produzione di agro alimentare e servizi. Un “bollino” di prestigio del quale proprio il Parco garantisce la qualità e che rappresenta per le stesse aziende anche un riferimento non secondario sotto l'aspetto economico. Ma la struttura sta agendo anche sul fronte interno con iniziative mirate per dotarsi di un primo scampolo di ricettività con la realizzazione di una foresteria nell'ex abitazione del direttore della allora colonia penale. Una ventina di posti letto, con servizi e uno splendido giardino, che rappresentano un deciso primo passo verso quella capacità di autoproduzione che nel corso del tempo dovrebbe consentire una condizione di autonomia finanziaria in grado di integrare, e forse anche sostituire, le risorse pubbliche e quelle che giungono dai progetti speciali.

È inoltre in fase di realizzazione l'emporio del parco, una struttura di vendita antistante proprio Casa Gioiosa, facilmente raggiungibile e dotata anche di spazi per la sosta delle auto. In quest'ultimo impianto potranno essere messi in vendita i prodotti delle aziende della riserva naturale e gadget. Ma a Casa Gioiosa si attende da tempo il perfezionamento di un impegno assunto a più riprese dalla politica a livelli diversi: il trasferimento dei beni di proprietà dello Stato (molti del Ministero della Difesa) in completo abbandono da decenni e oggetto di un lento ma inesorabile decadimento strutturale a causa degli agenti atmosferici. Beni che opportunamente riqualificati e resi vivibili potrebbero svolgere straordinarie funzioni a supporto dell'attività istituzionale del parco, compresa quella ricettiva. Si tratta di strutture situate in diverse zone del parco, alcune in posizione panoramica unica, che se valorizzate e rese fruibili potrebbero rappresentare da sole una opportunità di richiamo anche turistico.

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