La Nuova Sardegna

Sassari

Curare gli immigrati parlando la loro lingua

Curare gli immigrati parlando la loro lingua

Si è appena concluso un corso della Asl rivolto agli operatori sanitari Sono mille gli stranieri dei 13 centri di accoglienza presi in carico dall’azienda

16 gennaio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Migliorare e aggiornare la conoscenza degli operatori Asl che entrano in contatto con i cittadini immigrati in relazione ai temi della prevenzione, igiene e vaccinazioni è stato l’obiettivo del progetto “Un ponte per conoscersi” promosso dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Sassari in collaborazione con il Servizio Formazione Aziendale.

Sono oltre mille i migranti ad essere stati accolti nel territorio della Asl nei 13 centri di accoglienza allestiti nella provincia di Sassari. A loro la Asl dedica un servizio particolare gestito sostanzialmente dai medici dell’Igiene pubblica che si propone di garantirne la salute e prevenire e nel caso monitorare la possibile diffusione di malattie.

Tutti gli immigrati al momento del loro arrivo, vengono sottoposti a una visita medica preliminare e successivamente ad una serie di controlli e screening da parte del Servizio di Igiene pubblica che ne verifica lo stato di salute e ne dispone le vaccinazioni. La batteria di vaccini a cui vengono sottoposti i giovani stranieri è difterite, tetano, pertosse e meningite quadrivalente. In più si somministra il vaccino antipolio agli immigrati provenienti da Paesi a rischio e si effettua uno screening per la Tbc e gli anticorpi. Non manca la verifica sul virus dell’Hiv. In questi casi di positività i pazienti vengono presi in carico dal servizio di Malattie infettive dell’Aou. Ma l’approccio davanti a culture diverse dalla nostra società non è sempre facile, hanno detto gli organizzatori del corso. Per questo la formazione specifica degli operatori si rende più che mai necessaria.

Le giornate formative hanno coinvolto nelle scorse settimane 50 operatori socio-sanitari tra medici, infermieri, assistenti sanitari, tecnici della prevenzione e veterinari della Asl. Nel corso dell'evento sono stati approfonditi alcuni importanti elementi che un sanitario deve considerare quando si trova davanti a persone con un concetto culturale di salute e di benessere diverso, provenienti da Paesi in cui il sistema sanitario non è garantito o piuttosto con un concetto di cura più orientato alla medicina locale. È quindi dall’analisi di questi bisogni e partendo dalle esperienze di formazione sulle tematiche in tema di salute e intercultura realizzate dai relatori dell'associazione Nosotras, Elena Baragli, Laila Abi Ahmed, Lella Bianchi, Giuseppina Veneruso, che la Asl di Sassari ha inteso sviluppare nuove prassi operative capaci di innalzare la qualità dei servizi rivolti al cittadino straniero presente nel suo territorio. (g.g.)

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative