La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, parla la donna aggredita: ho paura

Sorso, parla la donna aggredita: ho paura

Il responsabile della comunità che ospita il profugo: «Quello che è accaduto si poteva evitare»

24 gennaio 2016
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SORSO. «Ho paura a uscire di casa, la notte non riesco a chiudere occhio, sono terrorizzata». È ancora sconvolta la donna di 55 anni di Sorso che tre giorni fa ha dovuto difendersi all’interno del suo giardino dall’aggressione di un giovane nigeriano di 29 anni, ospite di una comunità per richiedenti asilo alla periferia di Sorso.

L’uomo era entrato nella proprietà della cinquantacinquenne e a nulla erano valsi i ripetuti ed energici tentativi della donna di farlo uscire dal suo cortile. «Fortunatamente - racconta la donna -non è riuscito a toccarmi. Sono riuscita a rifugiarmi in macchina e a dare l’allarme. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere - aggiunge la donna - se quando sono stata aggredita mi fossi trovata ancora in mano la zappetta con cui stavo facendo i lavori in giardino. Non è possibile - conclude - che non si possa stare tranquilli neanche dentro casa».

Intanto ieri mattina, difeso dall’avvocato Carlo Pinna Parpaglia, Mavis Memeke è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari all’interno del carcere di Bancali. Il gip ha convalidato l’arresto e confermato la misura cautelare in carcere. I responsabili della comunità che lo ospitava si sono rifiutati infatti di accoglierlo agli arresti domiciliari, convinti che il giovane nigeriano abbia necessità di cure mediche. Il suo legale ha già annunciato che chiederà una perizia psichiatrica per stabilire le reali condizioni di salute del giovane. «Quello che è accaduto - denuncia Emanuele Ghionzoli, responsabile della comunità di Sorso - si poteva evitare. Da tempo avevamo segnalato alla Asl, alla prefettura e alla questura che questo ragazzo aveva dei problemi seri ed era ingestibile. Tempo fa era anche stato ricoverato per quattro giorni nel reparto di Psichiatria, è possibile che non si siano resi conto dei suoi problemi?». Tre giorni fa nell’arco di poche ore il giovane aveva seminato il panico per le vie di Sorso, tentando prima di baciare una venticinquenne nel cortile della sua abitazione e poi aveva provato a palpeggiare una donna di 55 anni, afferrata alle spalle mentre stava eseguendo dei lavori di giardinaggio nella sua proprietà.

Erano stati i carabinieri della stazione di Sorso, giovedì sera a rintracciarlo mentre vagava per le campagne del paese.

I militari, guidati dal maresciallo Alessandro Masala, erano intervenuti dopo la richiesta d’aiuto della seconda vittima che vive in una zona di campagna. Dopo l’aggressione il giovane era fuggito, ma era stato bloccato non lontano dal centro di accoglienza e per lui erano scattate le manette e si erano spalancate le porte del carcere di Bancali. (l.f.)

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