La Nuova Sardegna

Sassari

Il mistero di Stintino: l’ex poliziotto che nessuno trova più

di Gianni Bazzoni
Michele Peragallo
Michele Peragallo

Inutili finora le ricerche, neppure una traccia di Michele Peragallo. In campo anche delle sensitive: una racconta di averlo visto in fondo al mare

02 febbraio 2016
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SASSARI. Una storia incredibile. È come se un uomo abbia aperto la porta di casa e sia sprofondato in un mondo che non si trova, inaccessibile alle persone normali. Forse per questo, nelle ricerche di Michele Peragallo, 55 anni al momento della scomparsa, poliziotto in pensione di Stintino, sono state coinvolte anche alcune sensitive. Sono trascorsi tre anni e non se ne sa niente, non c’è un solo elemento che autorizzi a privilegiare una ipotesi rispetto ad un’altra. Non si può dire, cioè, se quel poliziotto buono e introverso se ne sia andato di sua volontà o se invece dietro la sua scomparsa ci sia la mano di qualcuno.

La sensitiva. Una delle donne che sostengono di avere poteri paranormali e di riuscire a sentire le persone a distanza, ha raccontato di avere visto Michele Peragallo. «Aveva la maschera e una muta da sub scura – ha detto – era sereno in fondo al mare. In un punto non molto distante dalla costa, ma in profondità». La sensitiva ha anche descritto il fondale: una distesa di sabbia e alghe, ha detto di quelli scogli taglienti. Però le ricerche in mare, anche con i sommozzatori, non hanno mai dato risultati.

Il mistero. Resta il mistero. A oggi sono tre anni esatti che di Michele Peragallo non si sa più niente. L’ultima volta era stato visto alle 19.30 del primo febbraio 2013 in una macelleria di Stintino. Poi nessun altro avvistamento. L’allarme era scattato nel pomeriggio del giorno seguente, quando una coppia di amici era passata in casa a trovarlo: la porta era aperta, sul tavolo chiavi, portafoglio e cellulare, tutto apparentemente in ordine. Nel giardino i due cani dai quali il poliziotto non si sarebbe mai separato, la Chevrolet Nubila grigio metallizzato parcheggiata sul bordo della strada, la barca ormeggiata in porto a Stintino.

Tutto in ordine. Non mancava niente, era tutto lì: documenti e carte di credito. E anche la porta aperta ha aggiunto altri particolari misteriosi. Non si sa neppure quali indumenti indossasse Michele Peragallo quando è uscito di casa.

Le ricerche. I familiari non si sono mai arresi e anche in paese hanno cercato in tutti i modi di tenere la luce accesa sulla scomparsa di quel poliziotto che conoscevano tutti. Ma non è facile quando manca anche il più piccolo elemento di novità.

Segnalazioni. Tutte le segnalazioni e le ipotesi (alcune forse fantasiose) sono state vagliate. L’unico dato certo dal quale sono partiti gli investigatori riguarda il personal computer del poliziotto: nella notte tra l’1 e il 2 febbraio del 2013 è stato effettuato un accesso per consultare le condizioni meteo. L’azione normale di uno che medita di uscire per mare in barca, o magari di programmare una battuta di pesca. Entrambe le cose non hanno trovato riscontro nelle indagini: la barca era ormeggiata in porto e le attrezzature da pesca nell’armadio.

Tra le altre cose valutate, anche il fatto che Michele Peragallo possa essere salito sull’auto di qualcuno che conosceva: ma per fare cosa? E soprattutto per andare dove? A tre anni di distanza, la sua scomparsa resta un mistero. E nessuno crede al suicidio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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