La Nuova Sardegna

Sassari

A digiuno? Vai in classe col mal di testa

di Gabriella Grimaldi
A digiuno? Vai in classe col mal di testa

Parte da Sassari il primo studio sulle cefalee negli adolescenti: alla base ci sono cattive abitudini alimentari e poco sonno

04 febbraio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Andare a scuola senza aver fatto colazione è una delle maggiori cause del mal di testa fra gli adolescenti. E la cefalea è alla base del 50 per cento delle assenze dalle lezioni. Più colpite sono le femmine e in più ci si mettono, per tutti, le insufficienti ore di sonno e i troppi “pasticci” ingurgitati durante il giorno.

È il risultato di una ricerca condotta dal Servizio di Neurofisiopatologia (Centro per la diagnosi e cura delle cefalee) del Santissima Annunziata in collaborazione con altri centri della Penisola fra i quali quello del Besta di Milano, del Mondino di Pavia e del Moscati di Avellino. Lo studio di popolazione (così si chiama questo tipo di ricerca) si basava sulla tecnica del sondaggio che in Sardegna è stato somministrato agli studenti del liceo classico Azuni. Circa 300 ragazzi in età compresa fra i 14 e i 18 anni hanno risposto a un questionario distribuito dai medici del servizio riguardo al loro stile di vita e al rapporto fra le loro abitudini e l’insorgere di episodi di mal di testa più o meno intenso e duraturo. Fra tutti i centri per le cefalee coinvolti nello studio il sondaggio ha riguardato anche scuole di grado inferiore comprendendo anche i bambini dai 10 anni in su.

Ebbene, dalle comparazioni fra i due gruppi di studenti (con o senza cefalea) riguardo le aree indagate dal questionario è emerso che è più colpito il sesso femminile, chi si alimenta in modo irregolare - con particolare riferimento alla colazione evitata o saltata ma anche ai digiuni e alle diete drastiche alternate all’assunzione di spuntini a base di “cibo spazzatura” - e chi riferisce problemi nel sonno. Troppo spesso ci si attarda a fissare samrtphone o tablet fino alle ore piccole quando la sveglia suona sempre alla stessa ora.

«I dati esaminati - spiega i responsabile dal Centro cefalee di Sassari Antonio Demurtas - hanno mostrato come più del 45per cento dei ragazzi lamenti cefalea, e tra essi il 74 per cento lamenti cefalea per alcune ore e il 20 per cento per un giorno intero, con intensità variabile da lieve (41 per cento) a moderata (47.4) a severa (11,6). Ancora, tra gli studenti che lamentano il disturbo, il 21 per cento ha dichiarato cefalea per oltre 10 giorni al mese, il 4,9 addirittura per oltre 20; una buona parte ha altri sintomi associati, quali fotofobia, vomito e scomparsa dell’appetito. Ben il 64 per cento di questi hanno dichiarato di essere costretti ad assumere farmaci per alleviare i sintomi. Il mal di testa è risultato fattore determinante le assenze da scuola in oltre il 50 per cento dei ragazzi». Si tratta del primo studio di popolazione italiano (anche la letteratura internazionale è scarna) che indaga sulle possibili associazioni tra le cefalee e le abitudini di vita fra i ragazzi. Pur non avendo operato distinzione tra le forme di cefalea e pur basandosi su un campione relativamente piccolo, le abitudini dei ragazzi con cefalea sono risultate differenti rispetto ai coetanei sani e questo potrebbe avere, se confermato, importanti ripercussioni sulle tecniche di prevenzione e sulle strategie di gestione dei giovani pazienti con cefalea nella pratica clinica. «Infatti - continua Demurtas - se pure gli approcci farmacologici per adulti e ragazzi siano simili, per questi ultimi occorre prestare particolare attenzione alle terapie non farmacologiche, cercando di modificare alcune cattive abitudini che portano spesso i ragazzi a stare male e ad assumere farmaci in autonomia senza consulto dello specialista».

Quindi, dicono i medici esperti in questo tipo di disturbo, da evitare le irregolarità, specie a tavola (mai saltare la colazione, limitare gli spuntini fuori pasto) e nel sonno (non andare a letto tardi ed evitare troppe stimolazioni ad opera di tv, computer e smartphone.

È emersa invece, a differenza degli adulti, una scarsa interazione tra la cefalea e l’assunzione di caffè o l’abitudine del fumo.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 5mila persone sfila per le vie della città

Le nostre iniziative