La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, sei indagati per i sassi lanciati contro il bus dell’Olbia

di Luca Fiori
Il bus dei tifosi dell'Olbia preso a sassate prima della partita con il Latte Dolce
Il bus dei tifosi dell'Olbia preso a sassate prima della partita con il Latte Dolce

Secondo la Digos all’agguato di due anni fa contro il pullman dei tifosi galluresi parteciparono esponenti di Casa Pound

06 febbraio 2016
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SASSARI. A distanza di quasi due anni la Procura della Repubblica di Sassari ha chiuso le indagini per l’assalto al pullman che il 23 marzo del 2014 trasportava i tifosi dell’Olbia in città per assistere alla sfida del campionato di serie D contro il Latte Dolce.

Nei pressi del campo di via Cilea il bus con a bordo una quarantina di sostenitori della squadra gallurese venne preso d’assalto da un banda di giovani a volto coperto. Un agguato in piena regola, durato pochi secondi, sufficienti però a mandare in frantumi il parabrezza e i cristalli laterali del pullman. Nessuno fortunatamente rimase ferito, ma si creò una situazione di grande tensione che non degenerò grazie alla presenza di numerosi agenti di polizia.

I giorni scorsi a sei dei presunti responsabili è stato notificato l’atto di chiusura indagini. A loro gli agenti della Digos, guidati dal dirigente Mario Carta, sono risaliti grazie a numerosi riscontri: video e foto fatti durante l’agguato di due anni fa e a una lunga attività tecnica (intercettazioni telefoniche e ambientali) che ha permesso di ricostruire la vicenda. Si tratta di giovani vicini agli ambienti di destra e del movimento politico CasaPound. Tutti tifosi della Torres, (e non certo del Latte Dolce come si disse da subito) ma ritenuti dei cani sciolti e non appartenenti ai gruppi ufficiali della tifoseria organizzata rossoblù. Nel registro degli indagati sono finiti i sassaresi Manlio Mesina, 37 anni, Antonio Bonomo, 32 anni, Daniele Ventura, 26 anni, Giovanni Cuguttu, 29 anni, Francesco Tilocca, 23 anni, e Salvatore Vacca, 34 anni di Arzachena, difesi dagli avvocati Agostinangelo Marras, Maria Mura e Giuseppe Lepori.

Le indagini avrebbero accertato che i sei, nascosti dietro i cespugli, approfittando di un momento in cui il bus con a bordo i tifosi dell’Olbia rallentava, lanciarono pietre che provocarono danni al mezzo quantificati in 50mila euro. Subito dopo l’agguato i giovani a volto coperto erano riusciti a fuggire. Ma la Digos è convinta di averli individuati.

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