La Nuova Sardegna

Sassari

Gianni Caria nuovo procuratore capo

di Gianni Bazzoni
Gianni Caria nuovo procuratore capo

Il magistrato sassarese, 55 anni, è stato nominato ieri pomeriggio dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura

25 febbraio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Gianni Caria è il nuovo capo della procura della Repubblica di Sassari. Il magistrato sassarese, 55 anni, è stato nominato ieri pomeriggio a maggioranza dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura.

Il suo nome era circolato con insistenza nell’ultimo periodo insieme a quelli di altri magistrati in lizza per ricoprire l’importante carica rimasta vacante dopo il trasferimento del procuratore Roberto Saieva a Cagliari dove è diventato procuratore generale della Corte d’Appello.

A Sassari dal maggio del 1997 come sostituto procuratore, Gianni Caria ha lavorato a numerose inchieste, alcune delle quali hanno avuto una forte rilevanza nazionale: una su tutte la vicenda dei pestaggi nel carcere di San Sebastiano che lo aveva visto sempre in prima linea fino alla conclusione di tutte le attività e alla celebrazione del processo nei confronti dei responsabili di reati gravi. Una delle pagine peggiori nella storia del vecchio penitenziario sassarese, con tutte le conseguenze relative alle violazioni dei diritti umani delle persone vittime dei pestaggi. Ma il dottor Caria ha seguito direttamente anche altre inchieste che - ancora oggi - purtroppo non hanno avuto soluzione. Il pensiero va all’omicidio di Alina Cossu, la studentessa di Porto Torres uccisa e gettata in mare, nella scogliera di Abbacurrente. Un delitto impunito che risale a più di 26 anni fa: quel fascicolo è sempre sulla scrivania del magistrato sassarese che non ha mai rinunciato a cercare l’assassino e ogni volta che si è presentata l’occasione - con qualche piccolo elemento di novità - ha intensificato l’impegno per cercare di arrivare alla verità. Una partita che ancora non è chiusa.

Gianni Caria ha cominciato giovanissimo la carriera nella magistratura: era ad Agrigento, come sostituto, il 21 settembre del 1990, quando in un agguato mafioso venne ucciso Rosario Livatino, il «giudice ragazzino» giustiziato sul viadotto Gasena, lungo la Agrigento-Caltanisetta, mentre senza scorta, a bordo della sua Ford Fiesta amaranto, si recava in Tribunale.

Due anni ad Agrigento, in un clima di difficoltà che è facile immaginare, poi il trasferimento a Oristano dove il dottor Caria ha trascorso cinque anni. Quindi l’arrivo a Sassari.

Lavoro, competenza e serietà professionale, poche dichiarazioni, sempre lontano dalla ribalta, il magistrato sassarese si è affermato con la direzione di inchieste importanti e con un rapporto sempre rispettoso e attento all’attività degli inquirenti.

Magistrato e scrittore: il suo libro «La badante di Bucarest» è un romanzo “giudicato” bello e profondo dalla critica.

Ora per Gianni Caria la carica di procuratore capo in una realtà giudiziaria e in un territorio che conosce molto bene e dove non dovrà certo perdere tempo per orientarsi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative