La Nuova Sardegna

Sassari

Colpo sventato all’Eurospin, chiesti 30 anni

di Nadia Cossu

Il pm Porcheddu ha concluso la requisitoria nel processo ai 5 imputati della tentata rapina a Tempio

26 febbraio 2016
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SASSARI. Il 5 aprile 2014 era un sabato, due settimane dopo si sarebbe festeggiata la Pasqua. Un periodo nel quale il flusso di clienti, e quindi gli incassi dei supermercati, aumentano. Lo aveva confermato – rispondendo alle domande del pm Giovanni Porcheddu – anche la vice responsabile dell’Eurospin di Tempio che era stata chiamata a testimoniare nel processo per la rapina sventata dai carabinieri del nucleo investigativo di Sassari e che portò il 4 aprile dello stesso anno (quindi il giorno prima del presunto colpo programmato) all’arresto di otto persone. Secondo l’accusa, la rapina al supermercato era stata pianificata quel giorno per far sì che il bottino fosse di un certo peso. Anche perché quel punto vendita alla periferia della città gallurese «ha un volume di vendite di 150mila euro settimanali e raggiunge il picco degli incassi il sabato» aveva confermato la teste al pm. Ma, soprattutto, «non ci sono telecamere né dentro né fuori».

A un anno e mezzo dall’apertura del processo davanti al collegio presieduto da Silvio Lampus mercoledì mattina il pubblico ministero Porcheddu ha terminato la sua requisitoria con una richiesta di condanna a trent’anni complessivi. In particolare, la Procura ha chiesto otto anni di reclusione per Giampiero Sette, sette anni per Pietro Mereu, sei per Battista Pisanu, cinque per Agostina Loi e tre anni e 6 mesi per Roberto Piroddi.

Per i fatti contestati furono arrestate otto persone (cinque imputati sono a dibattimento, gli altri in abbreviato). I carabinieri erano arrivati a loro attraverso le intercettazioni ambientali che avrebbero rivelato la pianificazione di una rapina all’Eurospin di Tempio. I militari entrarono in azione, 24 ore prima del colpo, sulla statale 131 dove fermarono l’auto di Sette, 52 anni, e della moglie Agostina Loi, 54, di Villagrande Strisaili. Nella macchina vennero trovate due pistole, caricatori, cartucce, passamontagna, guanti e fascette di plastica. Secondo gli investigatori la banda avrebbe avuto come base Tempio, dove Roberto Piroddi, 28 anni di Lanusei (figlio della Loi) avrebbe messo a disposizione un appartamento come base logistica. Del commando avrebbero fatto parte Giuseppe Monni di 32 anni, suo fratello Giovanni Antonio, 24, e Pietro Mereu, 24, tutti di Orgosolo. Mentre a fornire le armi alla banda sarebbe stato Battista Pisanu, 52 anni, allevatore anche lui orgolese.

Il 23 marzo sarà la volta degli avvocati della difesa Francesco Carboni, Rinaldo Lai, Franco Luigi Satta e Di Michele. I legali hanno annunciato battaglia, sicuri dell’innocenza dei propri assistiti.

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