La Nuova Sardegna

Sassari

Truffa e peculato ai danni della Asl, fisiatra davanti al gup

di Nadia Cossu
Truffa e peculato ai danni della Asl, fisiatra davanti al gup

L’inchiesta coinvolge 5 imputati tra cui la moglie del medico Nel 2014 il professionista era stato arrestato dai Nas

03 marzo 2016
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SASSARI. Truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale, falso, abuso di ufficio e peculato. A settembre di due anni fa era stato arrestato con queste accuse Massimo Pellicano, medico fisiatra sassarese di 57 anni. I carabinieri del Nas avevano eseguito una ordinanza cautelare richiesta dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Porcheddu, lo stesso che ha seguito gli sviluppi dell’inchiesta che in una fase successiva ha coinvolto altre quattro persone. Si tratta di Cristina Belotti, moglie del fisiatra e responsabile di un ambulatorio privato di medicina sportiva e fisioterapia, Sergio Moraglia, direttore sanitario della stessa struttura, Fabrizio Fadda, fisioterapista, e Dino Gasperini, questi ultimi due indagati solo per favoreggiamento. Per tutti (assistiti dagli avvocati Francesco Ruiu, Anna Laura Vargiu, Giovanni Antonio Spano e Ettore Licheri) il sostituto procuratore Porcheddu ha chiesto il rinvio a giudizio e il prossimo 16 marzo si terrà l’udienza preliminare durante la quale il giudice deciderà se mandarli o meno a processo.

L’indagine era iniziata nella primavera del 2013 ed è andata avanti per circa un anno consentendo ai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Sassari di accertare una serie di condotte illecite da parte del medico. In particolare, il dottor Pellicano (assistito da Nicola Satta) avrebbe svolto arbitrariamente l’attività professionale di carattere privato nel centro di medicina sportiva e fisioterapia tra via Risorgimento e via Rolando gestito dalla moglie. Dalle verifiche eseguite dagli investigatori, sarebbe risultato che – in diversi casi – il professionista avrebbe registrato la propria presenza in ospedale alla Asl (a cui era legato da un rapporto di esclusiva) per recarsi invece nell’ambulatorio della moglie che all’epoca era stato anche messo sotto sequestro. Tra le contestazioni mosse a Pellicano anche l’utilizzo di apparecchiature dell’Azienda sanitaria locale per le visite private e – in una occasione – sembra che il medico si fosse appropriato della somma corrispondente al pagamento di una visita medica che invece doveva essere versata alla Asl. Nel corso dell’operazione, erano stati denunciati Moraglia e la Belotti.

In avvio delle indagini erano state eseguite alcune perquisizioni domiciliari, in particolare i militari cercavano alcune apparecchiature (molto costose) di proprietà dell’Asl e fino a quel momento risultate non esattamente al loro posto (cioè nella struttura ospedaliera). A un certo punto, tre erano comparsi ancora confezionati negli armadi degli ambulatori Asl e uno i carabinieri erano andati a cercarlo direttamente a casa di Massimo Pellicano. In quella occasione, il medico spiegò di avere inviato lo strumento - che serve per la misurazione impedenziometrica - in assistenza da un tecnico. Venne quindi recuperato e riconsegnato all’Asl. Ed è a questo proposito che a Fadda e Gasperini è stato contestato il favoreggiamento: secondo il pm Fadda (insieme alla Belotti) avrebbe consegnato a Gasperini l’apparecchiatura perché venisse manomessa. Gasperini avrebbe «cancellato i files di sistema per impedire che venissero recuperati dagli investigatori i dati dei pazienti che erano stati visitati con la stessa apparecchiatura».

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