La Nuova Sardegna

Sassari

Corte d’appello a rischio, oggi avvocati in assemblea

Corte d’appello a rischio, oggi avvocati in assemblea

Fa “paura” il documento della commissione Vietti su accorpamenti e chiusure Il presidente dell’ordine forense Mameli: «Chiarezza sulle specificità territoriali»

04 marzo 2016
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SASSARI. Si riuniranno stamattina alle 11 in una assemblea straordinaria gli avvocati di Sassari, comprensibilmente allarmati dopo la lettura della bozza di delega della commissione Vietti sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari del territorio.

La commissione parlamentare che, per conto del ministero della giustizia, doveva elaborare le nuove mappe giudiziarie ha completato il suo compito. Nella bozza finale della relazione della commissione (che prende il nome dell’ex presidente del Csm Michele Vietti) viene utilizzato come parametro il principio dell’utenza e delle sopravvenienze (nuove cause iscritte annualmente a ruolo) già sancito con la legge della riforma giudiziaria. Quindi individua un centinaio di tribunali italiani da sopprimere tra i quali alcuni individuano quelli di Lanusei, Tempio e Oristano in Sardegna, con accorpamento dei territori di competenza ai tribunali di Nuoro, Sassari e Cagliari. Anche se recentemente il rischio era stato scongiurato dal ministero della Giustizia. Infine parla anche delle sezioni di corte d’appello, demandando al Governo il compito di decidere o meno sull’accorpamento delle “sezioni staccate”. Tre in tutta Italia, Sassari inclusa.

«Abbiamo bisogno di capire – spiega il presidente del consiglio dell’ordine forense di Sassari, Mariano Mameli – anche perché qualcosa non torna rispetto alle rassicurazioni date dal ministro Orlando in occasione della sua visita in Sardegna». E l’assemblea straordinaria di oggi nell’aula della corte d’assise servirà proprio a far luce sul caso Sassari e, in particolare, sulla sezione staccata della corte d’appello. «Abbiamo già redatto uno studio sulle distanze chilometriche – aggiunge Mameli – Nella bozza della commissione Vietti non sono indicate le specificità del nostro territorio che consentirebbero una deroga all’accorpamento. Quindi come possiamo noi stare tranquilli?». Non c’è chiarezza, in sostanza, mancano le garanzie perché si possano dormire sonni tranquilli. «Ridefinire l’assetto territoriale» può voler dire molte cose insomma e i rappresentanti della giustizia sassarese non hanno alcuna intenzione di restare a guardare. (na.co.)

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