La Nuova Sardegna

Sassari

Quattro sindaci uniti a difesa della sanità

di Barbara Mastino
Quattro sindaci uniti a difesa della sanità

Riunione delle commissioni consilieri di Ozieri, Alghero, Ittiri e Thiesi: pronti emendamenti per salvare i rispettivi ospedali

04 marzo 2016
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OZIERI. Hanno preso una forma definitiva nel recente incontro tra le commissioni consiliari sanità di Ozieri, Alghero, Ittiri e Thiesi le tesi degli emendamenti alla legge di riforma della rete ospedaliera che sarà presto discussa dalla commissione regionale competente e che sarà anche sostenuta da un folto numero di consiglieri bipartisan. L’unitarietà di intenti è stata ufficialmente ribadita dalle quattro amministrazioni comunali, concordi nel sostenere che solo la classificazione di presidio unico di area omogenea di primo livello per gli ospedali riuniti di Ozieri Alghero, Ittiri e Thiesi potrà salvaguardare i servizi offerti dalla sanità di questi territori, se non addirittura rafforzarli.

I punti indicati nel documento unitario sono sette: il primo è, come detto, la classificazione a presidio di primo livello, «e, se ciò non sarà possibile nell’immediato, quantomeno indicare una scadenza certa entro la quale attivare, senza nessun preventivo improprio monitoraggio, il servizio di rianimazione e semintensiva, funzionale al riconoscimento della classificazione dovuta».

Per ottenere ciò occorre modificare il dato sul bacino degli utenti, che attualmente indica 80mila al posto dei reali 334 mila: ovvero l’intera popolazione dell’attuale Asl. Specifiche anche le altre richieste, come l’«eliminazione dei “troppi condizionali”», che lasciano troppo spazio alla discrezionalità «per quanto riguarda le patologie tempo-dipendenti, per le quali manca ad esempio l’attivazione della trombolisi nella neurologia di Ozieri o l’Utic nella cardiologia di Alghero, e altro ».

Venendo ai servizi da potenziare, si parte dall’attivazione del centro traumi di zona («cosa prevista in tutti gli altri territori, compresa Lanusei, e incomprensibilmente assente nel nostro, in cui si prevede solo un pronto soccorso traumi ad Alghero e niente a Ozieri»), e si prosegue con il punto nascite, per il quale si chiede «l’organizzazione operativa in entrambi gli stabilimenti, per fornire il servizio sulla vasta area interna evitando l’esodo verso Nuoro e Olbia». Altri punti fondamentali sono gli «investimenti infrastrutturali indispensabili per la ridefinizione dell’offerta ospedaliera nell’area omogenea», e il finanziamento per il nuovo ospedale di Alghero, del resto «previsto nella prima stesura della bozza di delibera».

Ben vengano la riforma e la riduzione degli sprechi, dicono le commissioni, che però affermano con forza il concetto che «un processo di vera riforma deve avvenire attraverso una reale consultazione delle comunità coinvolte». Competenze e intelligenze non risiedono solo a Cagliari, e tale concetto va messo nero su bianco prevedendo «che nel piano siano introdotte modalità di coinvolgimento e responsabilizzazione attraverso l’istituzione di un’articolazione organizzativa da configurare in sede di predisposizione dell’atto aziendale e provvisoriamente tramite una conferenza di servizi, promossa dall’Asl cui partecipano i rappresentanti degli enti locali». Il lavoro unitario proseguirà con il confronto con la commissione sanità del Comune di Sassari, «perché crediamo che se di rete si deve parlare, vanno coinvolti tutti i livelli della stessa. Del resto è interesse dello stesso Dae di II livello di Sassari essere in collegamento con una rete di presidi che erogando servizi qualificati, riducano l’intasamento e il ricorso inappropriato all’Hub centrale, il quale è configurato per dare risposte di media ed alta specializzazione e bassa diffusione».

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