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Sassari

Ex Polsarda: «Pronti a occupare la sede della direzione Asl»

di Nadia Cossu
Ex Polsarda: «Pronti a occupare la sede della direzione Asl»

Un centinaio di lavoratori: basta con gli stipendi a singhiozzo Portierato e guardie armate: situazione non più tollerabile

05 marzo 2016
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SASSARI. Uno di loro in una delle ultime buste paga ha ricevuto uno stipendio di nemmeno 600 euro. «Perché non ci fanno fare le 173 ore previste dal contratto e non riusciamo a raggiungere uno stipendio dignitoso».

Circa cento lavoratori della ex Polsarda sono sul piede di guerra e si dichiarano pronti a occupare, se non verranno ascoltati, la sede della direzione dell’Asl in via Catalochino. Sono i portieri e le guardie armate che garantiscono sicurezza ed efficienza nelle strutture sanitarie del territorio. Dipendenti confluiti, dopo la crisi della loro azienda, nella SGS vigilanza.

Le ragioni della protesta sono diverse: «A cominciare dagli stipendi – raccontano – che arrivano anche con due mesi di ritardo. Molti di noi devono sostenere delle spese che hanno scadenze ben precise come è facile immaginare. E non poter contare sulla puntualità delle buste paga è un disagio di non poco conto». A questo si aggiunga che tredicesime e quattordicesime arrivano in ritardo di mesi: «L’ultima? A novembre anziché a giugno».

E poi ci sono i turni di lavoro: «Vengono comunicati giornalmente, non c’è una programmazione. Quindi capita che solo tra le 18 e le 22 sai se l’indomani devi magari lavorare alle sei del mattino». Oltretutto «non ci fanno fare le ore base previste dal contratto: 173. Ci fanno arrivare a cento e così dobbiamo accontentarci di misere buste paga. E niente straordinari». Per chi ha famiglia – la maggior parte di loro – non è una situazione che si può sostenere. Ci sono figli da mantenere e spese straordinarie dovute a situazioni personali. Ecco perché ora lanciano l’appello alla Asl: «L’azienda sanitaria conosce molto bene la situazione – dicono in coro – e ci saremmo aspettati un provvedimento a nostro favore. Ma nulla sembra voler cambiare».

Da qui la proposta forte – che è molto più di una provocazione – al dirigente Asl che, tra le altre cose, si occupa della questione vigilanza: «Chiediamo di togliere le postazioni all’Sgs (sia l’armato che il portierato) e di cederle alla Vigilpol e alla Coopservice. Sono aziende serie e non avrebbero di certo problemi di pagamenti e organizzazione di turni di lavoro». Una soluzione che, a loro dire, risolverebbe buona parte dei problemi. E per questo motivo hanno deciso di sottoporla all’attenzione della dirigenza dell’Asl.

Esasperati e non più disposti ad accettare la situazione senza far sentire la propria voce hanno deciso di mettere in atto, qualora fosse necessario, anche azioni eclatanti. «Occuperemo la sede dell’Asl in via Catalochino. Così potremmo davvero far sentire le nostre voci e chissà che finalmente qualcuno ci ascolti».

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