La Nuova Sardegna

Sassari

«Il futuro di Fiume Santo coinvolge l’area vasta»

Il Psd’Az provinciale chiede al sindaco Nicola Sanna di convocare gli altri Comuni Attacco alla Regione: «Doveva vigilare affinchè venissero rispettati gli impegni»

08 marzo 2016
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SASSARI. I Comuni che aderiscono alla Rete metropolitana devono assumere una posizione decisa sulla vicenda del polo energetico di Fiume Santo e chiedere alla nuova proprietà che rispetti gli impegni ereditati dalla multinazionale tedesca E.On.

É questa la richiesta che la Federazione provinciale del Partito sardo d’Azione ha inviato al sindaco di Sassari Nicola Sanna, affinchè si faccia carico «di riunire i sindaci dell’area vasta per discutere della situazione in cui versa l’ impianto per la produzione di energia elettrica del nord Sardegna, e per definire una posizione condivisa sul ruolo strategico di quella importante infrastruttura nel panorama energetico sardo».

Tra le questioni segnalate dal segretario provinciale del Psd’Az Pietro Madeddu, anche la necessità di «mettere in campo tutte le azioni affinchè si concretizzino le aspettative derivate dalla stipula degli accordi sottoscritti con E.On», e quindi l’impegno comune «per non sprecare l’importante lavoro fatto in passato dalle istituzioni e dalle forze sociali coinvolte nel progetto».

Un aspetto non secondario è quello che riguarda le questioni ambientali. Al sindaco di Sassari vienechiesto di intervenire nei confronti di regione e Ministeri competenti «per valutare se le disposizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale - rilasciata per l’esercizio della centrale - vengono rispettate puntualmente e, nel caso non lo fossero, di adoperarsi perché vengano assunti i provvedimenti conseguenti. In ultima analisi, anche la revoca dell’Aia».

La Federazione provinciale del Psd’Az esprime preoccupazione per la situazione che nel frattempo si è venuta a creare a Fiume Santo, proprio a seguito «della mancata attuazione delle intese sottoscritte tra la Regione ed E.On e del passaggio della multinazionale tedesca al gruppo Eph».

Su una vertenza che si profila sempre più delicata, il Psd’Az provinciale ha approvato un ordine del giorno nell’ultima riunione del coordinamento, nel quale si fa riferimento anche alle responsabilità della giunta regionale.

«Non ha vigilato sulla mancata attuazione degli atti sottoscritti, finalizzati alla costruzione del quinto gruppo a Fiume Santo e alla realizzazione degli impianti fotovoltaici». Secondo il Psd’Az, con il suo silenzio-assenso «la Regione ha avallato la vendita spezzatinio di E.On che ha ceduto le centrali a carbone alla società Fiume Santo SpA del gruppo Eph e quelle fotovoltaiche ad un Fondo di investimenti F2I».

Tra l’altro, nella comunicazione del 9 luglio 2015, E.On aveva informato la Regione e gli altri enti interessati, dell’avvenuta vendita della centrale a una società del gruppo Eph precisando «che ai nuovi soggetti erano stati volturati tutti gli atti e le autorizzazioni propedeutici al loro esercizio. In quella stessa nota, però, non si fa alcun riferimento agli accordi in essere con le istituzioni, esentando i nuovi acquirenti dal rispetto degli impegni previsti».

Poi il capitolo relativo alla demolizione dei vecchi gruppi 1 e 2 e alle bonifiche ambientali: «Gli interventi non sono ancora cominciati e questo nonostante l’abbattimento dei gruppi fosse previsto entro un anno dalla cessata produzione. Non si hanno notizie precise sull’avvio dei cantieri. Il rischio è che anche i gruppi 3 e 4, ormai vecchi, debbano andare incontro a deroghe su deroghe, come è già successo nella storia di quelli 1 e 2». (g.b.)

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