La Nuova Sardegna

Sassari

Politiche giovanili: neanche un soldo a Palazzo Ducale

di Vincenzo Garofalo
Politiche giovanili: neanche un soldo a Palazzo Ducale

SASSARI. Tanta buona volontà ma nemmeno un euro a bilancio. Le politiche giovanili di Palazzo Ducale non possono contare su alcuno stanziamento comunale e si aggrappano sull'unica struttura,...

13 marzo 2016
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SASSARI. Tanta buona volontà ma nemmeno un euro a bilancio. Le politiche giovanili di Palazzo Ducale non possono contare su alcuno stanziamento comunale e si aggrappano sull'unica struttura, collaudata e d'eccellenza, che le rappresenta: l'Informagiovani. Uno scenario con due aspetti contrapposti, emerso ieri nella riunione della quinta commissione comunale, presieduta da Carla Fundoni, durante l'audizione concordata con l'assessora alle Politiche giovanili, Vittoria Casu, e la dirigente del Settore, Simonetta Cicu. Da una parte c'è appunto il perno attorno al quale ruota tutta l'attività del settore, l'ufficio Informagiovani di piazza Santa Caterina: un vero fiore all'occhiello per il Comune, ma sottodimensionato e con le ali tarpate dalla mancanza di fondi. Dall'altra c'è il bilancio di Palazzo Ducale che, nel programma triennale non prevede un solo euro per finanziare le Politiche giovanili. A farlo notare alla commissione è stata la consigliera del Movimento 5 stelle, Desirè Manca, che dopo aver ascoltato le brevi relazioni sull'attività del settore, illustrate da Vittoria Casu e dalla dirigente, ha sollevato la mano e ha chiesto: «Mi risulta che nel bilancio triennale del Comune alla voce Politiche giovanili ci sono iscritti zero euro. Come si fa a mettere in atto delle politiche per i giovani, se non c'è nemmeno un euro a disposizione? Negli anni passati erano stati stanziati 18 mila euro, non tanti, ma erano qualcosa». Una domanda che ha un po' raffreddato l'atmosfera nella sala commissioni. «Le politiche giovanili non si fanno sui giovani, ma con i giovani, ascoltando e assecondando le loro proposte e le loro esigenze. Si ragiona in termini di parternariato». In pratica, senza un soldo in cassa, il Comune ascolta le proposte, se piacciono le sposa, ma per metterle in pratica bisogna trovare una dote. Che non può essere certo quella di Palazzo Ducale. «I giovani sono una risorsa operativa e devono diventare attori sociali che concorrono insieme con gli altri nella costruzione di un nuovo senso di cittadinanza sociale. La progettualità di sviluppo di questo tipo di politiche deve essere quello di recuperare luoghi e spazi nei quali i giovani possano ritrovarsi non solo per socializzare, ma nei quali possano sperimentare le proprie passioni e il proprio talento, poiché è solo col confronto che si cresce», ha chiarito Carla Fundoni.

Dopo la discussione la Commissione ha fatto un sopralluogo negli uffici dell'Informagiovani. Qui due operatori e una psicologa del lavoro, coadiuvati da quattro giovani che svolgono il servizio civile, per offrire orientamento e informazioni agli utenti (sul sito internet, su facebook e allo sportello) su concorsi, lavoro, formazione, si fanno carico di una mole di lavoro enorme. Basta citare un dato: nel 2015 l'Informagiovani ha contato 9 milioni di accessi. Con un rammarico, ammesso dalla dirigente Cicu: «Avremmo tanti bei progetti da portare avanti, se solo avessimo i soldi».

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