La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, terreno a prezzi scontati Esposto contro il Comune

di Salvatore Santoni

Il consigliere Gian Paolo Sanna chiede di fare luce sull’accordo con il Buddi Hotel a Platamona Per il capogruppo di Unione Riformista «cinquecento metri quadri venduti a 10mila euro in meno»

20 marzo 2016
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SORSO. Bufera sulla vendita di cinquecento metri quadri della pineta di Platamona da parte del Comune di Sorso. Il consigliere comunale Gian Paolo Sanna ha scritto alla Procura, alla Corte dei conti e alla Finanza per chiedere che venga fatta luce su un recente accordo raggiunto tra l’amministrazione comunale e il privato. «Il Comune ha venduto a un prezzo ribassato di circa 10mila euro danneggiando i cittadini», accusa il capogruppo di Unione Riformista.

La vendita. L’accordo raggiunto nel novembre 2015 tra l’amministrazione comunale e la società De.li.fin. Srl di Milano, che gestisce del Buddi Hotel di Platamona, prevede la vendita di un terreno comunale di 500 metri quadri che fiancheggiano la struttura ricettiva a due passi dal mare. Si tratta di una particella che fanno parte di una più grande superficie di pineta da 8.930 metri quadri, che si estende nell’area compresa tra via degli Oleandri e la strada litoranea di Platamona, ai margini del sito di interesse comunitario. La giunta comunale nel novembre 2015 aveva approvato la trattativa privata dopo aver raggiunto un accordo con la società: 110 euro a metro quadro e quindi un totale di 55mila euro.

L’esposto. Il consigliere comunale Gian Paolo Sanna ha preso carta e penna e ha scritto un esposto indirizzato a Procura, Corte dei conti e Guardia di finanza. Secondo l’esponente di S&d (Socialisti e democratici), lo sconto che l’amministrazione avrebbe praticato alla società è di circa 10mila euro: «Dai miei calcoli spiega applicando gli adeguamenti Istat rispetto all’ultima stima sul valore del terreno e il rincaro del 10 per cento per la trattativa privata, entrambi previsti dal nostro regolamento, il prezzo reale avrebbe dovuto essere circa 65mila euro e non 55mila, come invece la giunta comunale ha stabilito».

Lo scippo. Sanna lo dice senza mezzi termini: «È in atto uno scippo per il territorio». In realtà, l’amministrazione comunale aveva tentato di vendere lo stesso terreno già dal 2011 senza successo perché l’asta pubblica andò deserta; poi a fine novembre 2015 ha scelto di venderlo a trattativa privata. «Io non sono affascinato dalle alienazioni del patrimonio - aggiunge il consigliere - ma se proprio vende sarebbe meglio che il Comune massimizzasse l’incasso. Invece si sono dimenticati di aggiungere alla stima del terreno anche il costo il 10 per cento, un aumento imposto dalla legge quando si evitano le gare pubbliche. È inquietante che si maneggino i conti pubblici con tanta leggerezza soprattutto viste le difficoltà in cui versa un territorio attanagiato dalla crisi».

Interesse pubblico. Se i timori del capogruppo socialdem venissero confermati si tratterebbe di un danno per le casse del Comune. «La maggioranza del sindaco Morghen - conclude Sanna - dovrebbe spiegare ai cittadini in quale misura, in questa transazione privata, viene salvaguardato l’interesse pubblico. A mio giudizio l’unico vantaggio è del privato, che si porta a casa un terreno a prezzo scontato. Ma si tratta di uno sconto frutto di una violazione».

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