La Nuova Sardegna

Sassari

Stazione di Giave: l’assessore Deiana pronto a discuterne

Stazione di Giave: l’assessore Deiana pronto a discuterne

Sì al dialogo dopo la chiusura e le proteste del Mejlogu «Ascolteremo i sindaci e valuteremo le soluzioni possibili»

24 marzo 2016
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GIAVE. «Prendiamo in considerazione tutte le istanze che provengono dal territorio e anche per la fermata di Giave il dialogo è aperto». Lo dice L'assessore dei Trasporti Massimo Deiana, sottolineando come la Regione è naturalmente pronta a ricercare una soluzione compatibile con le esigenze sollevate dai Comuni del Mejlogu che a gran voce richiedono la riapertura della storica stazione.

Nei giorni scorsi l’Unione dei Comuni del Mejlogu ha approvato un documento inviato alla Regione in cui, esprimendo lo sdegno e il disappunto per la recente chiusura della stazione ferroviaria, frutto dell’avvio dei treni veloci da Sassari a Cagliari, denunciano la condizione di «conseguente isolamento del territorio, nel quale resta in servizio la sola stazione di Bonorva, difficile da raggiungere a causa dell’assenza di collegamenti con mezzi pubbici. Non solo, i sindaci nel documento lamentano di non essere staticoinvolti da Regione e Trenitalia nella decisione. E ritengono «inaccettabile che per abbreviare il tempo di percorrenza della tratta Sassari-Cagliari, di alcuni minuti, si «possa anche solo pensare di calpestare il diritto alla mobilità dei cittadini, creando profonde diseguaglianze».

Perciò i sindaci affermano di pretendere «che fino a quando ci sarà anche un solo cittadino ad avere bisogno del servizio, questo debba essere mantenuto» e invitano Trenitalia «a revocare la decisione assunta e riaprire la stazione ferroviariae». Concludendo con la richiesta di apertura di un tavolo che veda coinvolti l’assessorato regionale, Trenitalia e l’Arst.

Ora Deiana tende la mano per una soluzione anche se tuttavia, afferma, è importante ricordare che la fermata di Giave ha fatto registrare nel 2014 una media di 2,2 passeggeri in salita, quotidianamente. «Valuteremo comunque insieme ai sindaci quale strada percorrere», ha aggiunto l'assessore. Che proprio l’altro ieri ha garantito agli amministratori dell’Alto Oristanese che un treno veloce in partenza da Cagliari nella fascia oraria pomeridiana effettui una fermata ad Abbasanta. Stazione ugualmete esclusa dai “pendolini” entrati in funzione all’inizio dell’anno. Il problema, quindi, riguarda tuttala Sardegna che paradossalmente con l’introduzione dei nuovi treni veloci ha visto larghe zone escluse improvvisamente dai collegamenti ferroviaria. E se è vero che i treni veloci dovrebbero restare tali, è anche vero, dall’altra parte, che un’alternativa di trasporto dovrebbe essere assicurata a quei centri dove ora il treno sfreccia senza più fermarsi. L’assessore sostien che la Regione cerca nei limiti del possibile di armonizzare la missione primaria del collegamento veloce a lunga percorrenza con la necessità di dare risposte a bacini territoriali importanti, che adducono traffico integrandosi con la rete ferroviaria».E che La Regione ha aperto da tempo un confronto con il Governo «per il potenziamento della rete e per l’infrastrutturazione».

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