La Nuova Sardegna

Sassari

«Crisi, il territorio si muova compatto»

di Gianni Bazzoni
«Crisi, il territorio si muova compatto»

Il presidente Angelo Angius: subito gli stati generali, basta con le azioni dei singoli e si lotti per una vera rinascita

05 aprile 2016
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SASSARI. C’è un territorio che ogni giorno che passa perde pezzi di economia e di sovranità. E quasi non reagisce più, sembra l’immagine di un pugile che barcolla sul ring, rassegnato alla sconfitta. Eppure le potenzialità non mancano, le infrastrutture ci sono, e anche i progetti, così come i programmi che - stranamente - vengono ricacciati indietro come se andare avanti sia causa di fastidio per chissà quali altri interessi.

Nel momento forse più difficile della storia del Sassarese, la Confederazione nazionale artigiani della provincia di Sassari prova a trasmettere una scossa positiva. E lo fa attraverso il presidente Angelo Angius che si fa titolare di un richiamo all’unità, almeno su quelle che sono le opportunità di sviluppo e i progetti che possono aiutare a intraprendere il percorso della rinascita.

«Credo che sia giunto il momento, senza ulteriori esitazioni – afferma Angelo Angius – affinchè tutte le istituzioni che fanno capo alla Rete metropolitana di Sassari convochino gli stati generali di tutte le rappresentanze dei portatori di interesse di soggetti pubblici e privati. Ma anche le organizzazioni sindacali, l’Università e la Camera di commercio: l’obiettivo deve essere quello di mettere a punto una prospettiva condivisa di sviluppo e una piattaforma di rivendicazioni che possano scongiurare la retrocessione del territorio».

Il presidente provinciale della Cna non nasconde che «solo con una forte unità territoriale possiamo essere credibili e avere la giusta forza per rappresentare al meglio gli interessi della nostra gente e - per quanto ci riguarda - delle nostre imprese».

Non c’è niente da inventare, in effetti. E parte dalla vicenda Ryanair Angelo Angius per dire che la ricerca di una soluzione da parte dei sindaci di Sassari e Alghero «è un segnale che va sostenuto, anche perché non si intravedono soggetti in grado di sostituirsi al vettore irlandese».

Vista dalla parte degli artigiani e da tutto il sistema delle imprese del territorio, la vertenza non fa una grinza: «A noi poco interessa sapere chi tra i contendenti ha torto o ragione, serve piuttosto capire quale ricetta deve essere scritta per evitare che l’aeroporto diventi un malato terminale da accompagnare verso il fine vita». Così come non ci interessa – prosegue Angelo Angius – il nome del vettore aereo ma i numeri e i ritorni economici che quel tipo di trasporto produce, e che fa crescere in maniera significativa il settore del turismo e tutto ciò che gli ruota intorno come indotto».

Secondo le stime diffuse dalla Cna, per ogni passeggero in transito all’aeroporto di Alghero corrisponde un gettito economico medio di 250 euro.

«Se consideriamo che i voli a basso costo hanno fatto girare in un anno oltre un milione di passeggeri – conclude Angius – il calcolo per il danno economico causato al territorio è presto fatto. L’aeroporto è un patrimonio, una risorsa del Nord Sardegna e il suo ridimensionamento preoccupa tutto il tessuto produttivo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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