La Nuova Sardegna

Sassari

Anche all’ospedale Segni il progetto disfagia

Cure d’équipe per un disturbo della deglutizione frequente negli anziani e spesso non diagnosticato

21 aprile 2016
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OZIERI. Problemi e prospettive di cura della disfagia, in particolare nei pazienti anziani, sono stati al centro di un convegno promosso nei giorni scorsi a Ozieri dal servizio delle Professioni Sanitarie dell’Asl e curato da Raimondo Meledina del settore tecnico della direzione Sps.

La disfagia, disfunzione dell’apparato digerente che provoca difficoltà nel deglutire, è un disturbo molto diffuso ma talora neppure diagnosticato. Per questo occorre prima di tutto informare pazienti e operatori dell’assistenza, che venerdì si sono riuniti nella sala conferenze dell’ospedale Segni per discutere di questo tema alla presenza del commissario straordinario dell’Asl Agostino Sussarellu. «Solo con un’educazione capillare dei vari soggetti che assistono i pazienti, in contesto ospedaliero piuttosto che in Casa protetta o Comunità alloggio, Rsa o al proprio domicilio – ha detto infatti il commissario aprendo i lavori del convegno –, si riuscirà a prevenire e gestire al meglio la disfagia e a promuovere il benessere psico-fisico dell’anziano, diminuendo nel contempo i notevoli costi socio-sanitari che derivano da questo disturbo».

Dopo i saluti del direttore sanitario Antonio Cossu, la parola è passata agli operatori: il direttore del servizio Professioni Sanitarie, Nina Ruiu, ha illustrato i contenuti del progetto disfagia dell’Sps, sottolineando l’importanza del lavoro in équipe e annunciando la vicina apertura del nuovo ambulatorio infermieristico a Ozieri.

Di rilievo anche gli interventi delle logopediste Ivana Corongiu, Alice Cozzolino, Valeria Marongiu, Marcella Paulesu e Angela Pinna, specialiste della materia, che, con l’apporto di Pinuccia Sanna dell’area Riabilitazione dell’Asl, moderatrice del dibattito, hanno illustrato i termini del problema disfagia dalla diagnosi alla gestione. (b.m.)

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