La Nuova Sardegna

Sassari

Record all’Asinara: 37 nuove specie di organismi marini

di Gavino Masia
Uno dei piccoli organismi che abitano i fondali del parco dell'Asinara
Uno dei piccoli organismi che abitano i fondali del parco dell'Asinara

È emerso da uno studio dell’università sulla meiofauna. Piccoli esseri sorprendenti popolano il fondale del parco

22 aprile 2016
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PORTO TORRES. Una indagine di grande interesse scientifico portata avanti dal dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell’università di Sassari sulla meiofauna - organismi di piccole dimensioni che vivono soprattutto nelle sabbie sommerse - ha permesso di mettere in evidenza ben 37 nuove specie che vivono nel mare dell’Asinara. Le nuove specie della meiofauna appartengono principalmente ai gruppi dei cnidari, molluschi, echinodermi e platelminti: l’area dove è stata riscontrata la maggiore percentuale di nuove specie è stata trovata dal professore Marco Curini Galletti a cala Sant’Andrea, e lo stesso studioso ha dichiarato come «il mare dell’Asinara è uno scrigno di biodiversità, una sorta di crocevia di specie straordinarie tipiche dei mari freddi e caldi, che colorano i fondali con cromatismi caratteristici».

Le notizie sono trapelate nel corso dell’ultimo consiglio direttivo del parco nazionale dell’Asinara, convocato dal presidente pro tempore Antonio Diana, dove è stato approvato il Piano di gestione dell’Area marina protetta per l’anno 2016. All’interno del Piano sono infatti previste azioni importanti di monitoraggio scientifico, con studi sui fondali per la ricostruzione tridimensionale delle risorse presenti e la promozione di alcuni studi di valutazione qualitativa e quantitativa delle popolazioni ittiche. Il tutto attraverso il visual census, in collaborazione con l’Office de l’Environnement de la Corse, ossia un’indagine per mettere a confronto il mare dell’Asinara con quello dell’arcipelago di La Maddalena, di Lavezzi e delle Bocche di Bonifacio.

«L’obiettivo è quello di valutare attraverso la consistenza di alcune specie bersaglio - ha spiegato il responsabile dell’Area marina protetta Vittorio Gazale -, come la cernia bruna e la corvina, il ruolo dell’effetto della protezione del Parco e il beneficio nell’area vasta dell’intero golfo dell’Asinara: parallelamente verranno portate avanti indagini sull’attività di prelievo al fine di migliorare l’attività di gestione delle risorse ittiche, sia all’interno dell’Amp che all’esterno, e questi studi dovranno inoltre quantificare i danni prodotti dalle attività illegali di pesca e permettere interventi di contrasto».

Nel disciplinare che indica le regole da seguire all’interno dell’Amp, approvato all’unanimità dal consiglio direttivo, sono state accolte anche le recenti richieste degli operatori economici del mare, come l’incremento del numero di boe per poter garantire servizi di maggiore qualità. «Tra le altre cose verranno messe a bando le ultime concessioni disponibili per le attività di charter a vela - ha aggiunto Diana -, scaricabili dal sito istituzionale del Parco, le visite guidate a mare e il trasporto passeggeri».

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