La Nuova Sardegna

Sassari

Ai partigiani le medaglie della Liberazione

di Luca Fiori
Ai partigiani le medaglie della Liberazione

A due reduci di Sassari e Olmedo che hanno preso parte alla Resistenza tra il 1943 e il 1945 le onorificenze dal prefetto

26 aprile 2016
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SASSARI. Due reduci della Resistenza con al collo un fazzoletto tricolore e negli occhi l’emozione che sulle note di “Bella Ciao” si fa più intensa e inumidisce gli occhi. Sono stati loro quest’anno, insieme a tre studenti delle scuole superiori cittadine, i protagonisti delle celebrazioni del 25 Aprile a Palazzo Ducale per il settantunesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo. Le onorificenze ai partigiani Antonio Costanzo, 95 anni di Sassari e Domenico Salvador, 89 anni, nato a Vittorio Veneto ma trapiantato a Olmedo, sono state consegnate dal prefetto Pietro Giardina. I due reduci, visibilmente emozionati, sono saliti sul palco accompagnati dal sindaco di Sassari Nicola Sanna e da quello di Olmedo Marcello Diez, mentre figli e nipoti li seguivano con orgoglio tra la folla che poi li ha abbracciati con un grande applauso. La consegna della “Medaglia della Liberazione” è stata la novità di quest'anno per una cerimonia che nel cortile interno di Palazzo Ducale è ormai tradizione e che ogni anno richiama un gran numero di cittadini che prima della città fuori porta non rinunciano al ricordo di chi ha combattuto per la libertà del Paese. Prima della consegna delle onorificenze ai due partigiani che tra il 1943 e il 1945 hanno combattuto per la liberazione d'Italia, il sindaco, il commissario della Provincia, Guido Sechi, e il presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau, hanno deposto le corone commemorative ai piedi della lapide celebrativa del “25 Aprile”. Dopo il discorso dell'assessore regionale della Pubblica istruzione Claudia Firino e del presidente provinciale dell’Anpi Piero Cossu, a intervenire sono stati gli studenti che hanno partecipato al “Viaggio della Memoria” organizzato dall’Arci ad Auschwitz. Fabio Cuccu dell'Istituto Tecnico Geometri “G. M. Devilla”, Ilaria Cuccu del Liceo Scientifico “G. Marconi” e Mohammad Faizan Khalid dell'Istituto Tecnico Industriale “G. M. Angioy hanno raccontato le loro esperienze. «Ho realizzato che Auschwitz è un simbolo, un simbolo di orrore, ingiustizia e tirannia - ha detto Mohammad Faizan Khalid - e il motivo per cui eravamo lì non era solo per la memoria di tutte quelle persone che avevano perso la vita, che avevano perso tutto, ma anche per ricordare quanto il male e la disumanità possano essere banali». «Oggi essere partigiano, rispettare e affermare il messaggio della liberazione del 25 Aprile - ha detto dal palco Fabio Cuccu - significa battersi per il rispetto e l'affermazione dei diritti sanciti dalle nostre Carte Costituzionali». «Questa esperienza - ha sottolineato invece Ilaria Cuccu - ha accresciuto il mio bagaglio personale, rendendolo ricco di una consapevolezza che so che mi accompagnerà per il resto della mia vita». Il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau ha riportato tutti ai temi della stretta attualità: «Quello che sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti - ha detto Ganau - l’Europa che ha vissuto la tragedia della guerra, che ha conosciuto il nazismo è impreparata e reagisce istericamente chiudendo le sue frontiere a chi fugge dalla guerra, a chi è perseguitato. La nostra generazione ha la responsabilità di aver forse sprecato la lezione che ci ha dato la storia, vanificando la morte di chi ha combattuto per la nostra libertà, ma non è mai troppo tardi per risvegliarsi e per cambiare la storia».

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