Il goal setting, crescere in armonia
Fissare obiettivi raggiungibili e osservabili aiuta a definire il livello a cui si vuole arrivare e a riconoscere i progressi rinforzando la motivazione
Semplice esercizio di definizione degli obiettivi, mettetevi a cinque metri di distanza da un cestino con dieci palline di carta (ovviamente non di questo quotidiano), quanti canestri credete di riuscir a fare?
Ora tirate a canestro. Di quanto vi siete scostati dal numero preindicato?
Adesso provate a fare qualche tiro cercando di incrementare le vostre abilità di coordinamento e gestione del lancio. Ora riformulate una previsione e tirate a canestro. E così via aumentate la distanza e riformulate l’esercizio.
Se la differenza tra il numero previsto e i canestri realizzati è maggiore di sette, non basta leggere la rubrica contattatemi.
Scherzo! Quello che avete svolto è un’importante esercizio di goal setting, a partire dalle aspettative e dalle competenze presenti e apprese. Infatti come in questo esercizio obiettivo e prestazione sono due aspetti strettamente connessi tra loro.
Programmare per obiettivi (raggiungibili, osservabili ed autodeterminati) aiuta a definire meglio i livelli che si intendono raggiungere e a riconoscere i progressi rinforzando la motivazione intrinseca di ricercare e divenire sempre più competenti in ciò che si pratica.
Andando più nel dettaglio su come “settare” al meglio i vostri obiettivo: gli obiettivi specifici sono più efficaci rispetto a generali e vaghi; gli obiettivi difficili e che rappresentano una sfida comportano una migliore prestazione di altri facili e modesti; gli obiettivi a lungo termine sono più efficaci se suddivisi in sotto-obiettivi a medio termine.
Per gli allenatori di se stessi o di terzi, l’importanza di un programma di obiettivi ben calibrato educa a gestire e regolare lo sforzo da investire nell’attività. È inoltre efficiente perché focalizza l’attenzione su ciò che la persona ritiene importante; rinforza una sana motivazione e aumenta la perseveranza e l’impegno verso il raggiungimento degli obiettivi. Infine promuove lo sviluppo di nuove strategie per migliorare la prestazione.
Perciò l’obiettivo, anche sportivo, diventa costruzione del Sé definendo la propria storia in quanto pianifica, dà significato all’agire umano, avvera i propri sogni e crea aspettative positive circa l’azione.
E per chiudere, conoscete qualcuno che è riuscito in qualcosa che non credesse nella propria capacità di successo?
Alla prossima pubblicazione di “Movi... menti”, che sarà presente, come di consueto, nella edizione della Nuova Sardegna in edicola sabato 7 maggio.
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