La Nuova Sardegna

Sassari

operazione della polizia municipale

Troppo chiasso, sequestrato il circolo privato Bhuio club

Troppo chiasso, sequestrato il circolo privato Bhuio club

SASSARI. Le indagini del Servizio operativo speciale della polizia municipale di Sassari erano iniziate l’anno scorso, in seguito alle lamentele degli abitanti della zona che dicevano di non riuscire...

30 aprile 2016
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SASSARI. Le indagini del Servizio operativo speciale della polizia municipale di Sassari erano iniziate l’anno scorso, in seguito alle lamentele degli abitanti della zona che dicevano di non riuscire a dormire, soprattutto nei week end.

La musica, stando alle indagini degli uomini del servizio operativo speciale, veniva messa da dj e diffusa con potenti casse fino alle prime ore dell’alba, «quasi come fosse una discoteca improvvisata con tanto di buttafuori all’esterno, con la situazione aggravata dal vociare delle tante persone che frequentavano il circolo privato Bhuio Club».

E così gli agenti venerdì hanno eseguito un provvedimento di sequestro dell’intero locale disposto dal gip del tribunale di Sassari su richiesta del sostituto procuratore Carlo Scalas, per il reato di disturbo alla quiete pubblica previsto dall’articolo 659 del codice penale.

Quest’ultima operazione si inserisce in un insieme di attività di vigilanza che il comando di via Carlo Felice sta portando avanti da tempo, «per tutelare il riposo e l’occupazione di tanti cittadini che patiscono schiamazzi e musica a tutto volume diffusa da certi locali. Bisogna ricordare che, nonostante gli esercizi pubblici e i circoli privati debbano essere dotati per legge di una documentazione di impatto acustico elaborata da un tecnico, questa non li autorizza a diffondere musica nelle abitazioni di altri oltre ogni misura, soprattutto compromettendo la qualità di vita dei residenti».

Di diverso avviso i gestori del Bhuio club che si sono affidati all’avvocato Giuseppe Onorato. «Il sequestro è a dir poco ingiusto e ci auguriamo che la Procura possa accertarlo. Prima di tutto perché non è vero che la musica supera i decibel consentiti e poi perché il locale si trova in un palazzo di uffici e non di abitazioni, circostanza sottovalutata». Il legale parla poi anche del «grave danno che un provvedimento di questo tipo causa ai 600 soci del circolo che si riuniscono in serenità e in un locale pienamente a norma». Quanto agli schiamazzi, questa la difesa: «Che responsabilità può avere il gestore di un locale del rumore che fanno all’esterno gli avventori?».

Replica la polizia municipale: «Nel caso specifico i valori riscontrati, in assenza dell’adozione del piano di zonizzazione acustica da parte del Comune, superavano di ben 5 volte il livello differenziale consentito pari a tre decibel in orario notturno. E in quel palazzo vivono famiglie, non ci sono solo uffici». (na.co.)

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