La Nuova Sardegna

Sassari

L’Onda e gli eroi semplici mandati a morire

Presentato il libro di Lorenzo Nuvoli sulla tragedia del peschereccio affondato da un sommergibile

11 maggio 2016
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PORTO TORRES. Una tragedia rivissuta a distanza di 73 anni e raccontata minuziosamente in un libro da chi ha cercato la verità facendo un raffronto tra testi inediti e racconti di anziani che da piccoli vissero quel tragico giorno del 6 maggio 1943 e lo conservano nei ricordi.

Il volume dedicato agli eroi semplici della motonave Onda - mandati a morire nel golfo dell’Asinara perchè minacciati di denuncia al Tribunale militare - è stato presentato nei giorni scorsi al Museo del Porto dall’autore Lorenzo Nuvoli. Una iniziativa cominciata con il racconto dell’ex sindaco Eugenio Cossu sull'affondamento del motopeschereccio ad opera di un sommergibile inglese.

Su quella vicenda - tenuta oscura per oltre settanta anni - ha cercato di fare luce Nuvoli, con una attività di ricerca significativa: «Un lavoro di ricerca che mi ha permesso di risalire alla verità documentale su quanto accadde in quel giorno infausto: qualche volta anche i documenti storici non raccontano la completa verità, perché sovente scritti da chi “vince”, però in questo caso abbiamo messo a confronto tutte le verità disponibili trovando poi la sintesi della tragedia».

Durante la serata è stato ricordato al sindaco Sean Wheeler, presente in sala, che in piazza Renaredda non esiste ancora la dedica ne il monumento ai caduti dell’Onda. Oltre un anno fa era stato ideato un concorso per il disegno migliore - organizzato da Assovela e Lions Club Porto Torres per l'opera dedicata agli eroi del motopeschereccio - e vinse il bozzetto "Dea Mare" realizzato dall’artista Fabrizio Budroni: da allora ad oggi è calato il silenzio, senza alcuna colpa da parte dell’artista. Rimediare quanto prima, comunque, sarebbe buona cosa in ricordo di quelle persone semplici e umili raccontate nel libro di Lorenzo Nuvoli. (g.m.)

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