La Nuova Sardegna

Sassari

Anas: «Costone sulle Gallerie, nessun pericolo»

di Giovanni Bua
Anas: «Costone sulle Gallerie, nessun pericolo»

L’enorme roccia che incombe sulla 131 «è oggetto di verifiche costanti, è rivestita da rete e rinforzata»

13 maggio 2016
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SASSARI. Il costone di roccia che, minaccioso almeno nell’aspetto, incombe sull’ingresso della città prima delle gallerie (la seconda arrivando da Cagliari) è sotto stretto controllo da parte dell’Anas, che provede a monitoraggi e sopralluogi costanti, intensificati dopo le segnalazioni di ipotetico pericolo arrivare nelle scorse settimane.

A gettare acqua sul fuoco delle preoccupazioni di migliaia di automobilisti sassaresi, che da qualche tempo prima di imboccare le gallerie sulla 131, non possono fare a meno di rivolgere un pensiero all’enorme pezzo di roccia che li sovrasta, è l’ufficio comunicazione del gestore della rete stradale. Che, interpellato dalla Nuova Sardegna dopo l’allarmante denuncia del coordinatore regionale di Italia Unica, Tore Piana, risponde: «Per quanto di competenza, Anas provvede con cadenza quotidiana ad effettuare il servizio di sorveglianza lungo tutta la rete affidata. La situazione del costone roccioso è ben nota ad Anas, e costantemente monitorata, anche mediante sopralluoghi periodici di tecnici specializzati, al fine di garantire la sicurezza del traffico in transito sulla statale 131».

Nessun pericolo insomma, anche se l’Anas sottolinea come: «Gli interventi di risanamento sul costone non sono di competenza di Anas ai sensi del vigente Codice della Strada e della Legge regionale 12 giugno 2006». Comunque: «Ulteriori verifiche sono state avviate da Anas, a tutela del traffico in transito sulla 131, a seguito delle segnalazioni ricevte».

«Negli anni scorsi sono stati eseguiti interventi di disgaggio, rivestimento con reti di contenimento e installazione di barriere paramassi da parte del Comune di Sassari – continua la nota –. La superficie della roccia di cui alla segnalazione risulta integralmente rivestita da rete metallica, a tratti rinforzata da cavi di acciaio; alcune aree della parete risultano chiodate. Anas proseguirà nelle attività di verifica e di monitoraggio, anche in sinergia con gli enti competenti».

Gli interventi di cui parla la nota sono quelli fatti nel 2006, che lo stesso Piana cita nella sua denuncia sottolineando come siano parziali, oltre che datati. E che comunque da allora nulla sia stato più fatto né programmato.

Programmazione che dovrebbe essere non di poco conto. Secondo Tore Piana infatti, che sul tema sostiene di aver consultato vari esperti, un intervento rosolutivo di consolidamento non costerebbe meno di 2 milioni.

La vicenda è sicuramente complessa. E, prese per buone le rassicurazioni Anas che non avrebbe alcun interesse a tenere aperto il traffico in una strada a rischio catastrofe, è tuttavia evidente che le fenditure che circondano il costone sono ampie e sono cresciute negli anni.

Abbastanza da meritare un controllo costante di Anas, Comune e Regione, tutti per un pezzo responsabili.

Si aspetta ora la risposta del ministro competente, sollecitato da due interrogazioni sull’argomento presentate alla camera e al senato.

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