La Nuova Sardegna

Sassari

Viale Dante, i lavori dopo la Cavalcata

di Luigi Soriga
Viale Dante, i lavori dopo la Cavalcata

Insurrezione sui social per l’arrivo dell’escavatore, ma l’assessore rassicura: «Niente devastazioni, solo più sicurezza»

14 maggio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La verità, su questa vituperata ciclabile lilla, la dice un ragazzo in bicicletta: «Qui non è un problema di gambe o di salite, è solo un fatto di testa e di cultura». I sassaresi, per digerire le innovazioni, hanno i loro tempi. Ne sa qualcosa il povero Sirio, additato per mesi come un inutile suppostone infilato nel traffico. Oggi funziona a meraviglia.

E basta vedere l’insurrezione popolare che ha scatenato l’avvistamento della prima ruspa all’inizio di viale Dante. Tutti ad annunciare sui social, come frati millenaristi, l’inizio dell’apocalisse e della devastazione.

Viale Dante. La prima notizia è che il cantiere, nemmeno aperto, ha subito chiuso. Il miniescavatore è rimasto una notte appisolato sul praticello, dopodiché l’indomani si è mestamente dileguato. I lavori, rassicura l’assessore alla Viabilità Antonio Piu, saranno ripresi dopo la Cavalcata. Troppa confusione in concomitanza con l’evento, troppi pullman e passanti che lambiscono un cantiere. «Inoltre – spiega l’assessore – considerato il clamore di questi giorni, abbiamo deciso di organizzare un’assemblea pubblica prima di cominciare l’intervento. Così avremo modo di spiegare come si è arrivati a questa variante progettuale, e perché è utile realizzarla».

La variante. Nella prima versione la pista in viale Dante era disegnata in questo modo: due strisce larghe di 1,25 metri ciascuna, che lambivano l’aiuola spartitraffico centrale. Quindi una pista sul lato destro, in discesa. E una sulla corsia sinistra, dove le auto salgono. Questa soluzione avrebbe avuto due conseguenze: innanzitutto sarebbero scomparsi un centinaio di parcheggi, perché altrimenti la carreggiata, con gli ingombri della ciclabile, si sarebbe ristretta eccessivamente. E allora sì che gli abitanti di una via molto residenziale sarebbero andati a Palazzo armati di forconi. Ma il problema principale era un altro: «I tecnici si sono resi conto che quella ipotesi progettuale non avrebbe rispettato gli standard di sicurezza – spiega Piu – troppi incroci a raso e scarsa visibilità per i ciclisti. Inoltre la velocità di percorrenza delle vetture in viale Dante è superiore a viale Italia, dove insistono diversi semafori. Quindi sarebbe stato necessario delimitare la ciclabili con delle barriere impattanti.

I lavori. Attualmente il prato curato si trova in due fazzoletti verdi della parte alta di viale Dante. Dopodiché non esiste alcun giardino. La pista attraverserebbe la parte centrale del prato con una strisciata di pavimentazione architettonica larga 2,50 metri. Quindi niente lilla ma solo marmo di carrara, e ai bordi della ciclabile sopravvivrebbero due lembi di prato. Le aiuole con i fiori, così come le cordonate, non varrebbero toccate. Le panchine attualmente al centro dello spartitraffico verranno rimosse e riposizionate ai lati. In pratica l’attuale giardino al centro della carreggiata diventerebbe una sorta di passerella verde calpestabile. «Verranno realizzati gli accessi tra una porzione e l’altra eliminando tutte le barriere architettoniche – dice l’assessore – la gente forse non ci pensa, ma stiamo realizzando 8 chilometri di percorso perfettamente fruibile anche dai disabili. E questo è un grande passo avanti di civiltà».

Quanto all’intoppo della cabina elettrica l’amministrazione sta studiando una soluzione con l’Enel per evitare l’abbraccio della pista. E in questi giorni i tecnici stanno preparando un rendering da affiggere con il “prima e dopo”, per rassicurare i cittadini sul risultato finale del progetto.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative