La Nuova Sardegna

Sassari

Lecce, encomio alla carriera per il docente sassarese Giuseppe Madeddu

Il professor Giuseppe Madeddu
Il professor Giuseppe Madeddu

Dopo il titolo di professore emerito conferito dal ministero un altro riconoscimento per l'ex preside della facoltà di Medicina di Sassari che ha portato la Medicina nucleare in Sardegna

02 giugno 2016
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SASSARI. Dopo il titolo conferito dal ministero dell’Università di professore emerito, un altro riconoscimento per Giuseppe Madeddu, già ordinario di Medicina nucleare all’università di Sassari e preside della facoltà di Medicina dove ha materialmente fondato la scuola di Medicina nucleare.

Al corso nazionale di aggiornamento che si è svolto a Lecce, l’Aimn, l’associazione dei medici nucleari italiani, gli ha tributato l’encomio alla carriera.

L’applauso nei medici nucleari italiani al professor Madeddu non nasce soltanto dal recentissimo riconoscimento del ministero, ma anche e forse soprattutto dal fatto che fu Madeddu, nel 1990, a Torino, a promuovere la nascita dell’Aimn, che fino ad allora era stata solo in parte una sezione della Sirmn, la Società italiana di radiologia e medicina nucleare. Lui, da presidente della sezione, tenne il discorso che convinse la platea nazionale a considerare maturi i tempi perché i medici nucleari italiani avessero una loro riconoscibilità come categoria e diventassero punto di riferimento autonomo sia per il ministero della Salute (che ancora non si chiamava così) sia per le associazioni internazionali, europee e americane. L’Aimn nacque a Venezia e Madeddu ne fu il primo presidente.

Il professor Madeddu era stato socio fondatore dell’associazione europea dei medici nucleari e aveva una visione chiara delle strade che bisognava prendere perché la Medicina nucleare diventasse specialità a tutto tondo anche in Italia. Quest’ultimo aspetto è stato ben sottolineato a Roma, nell’ottobre 2015, nella prestigiosa aula Fermi dove l’Aimn ha celebrato il venticinquennale della fondazione.

D’altronde, che la Medicina nucleare dovesse essere considerata scienza medica a se stante Madeddu lo credeva fortemente fin dai tempi della specializzazione in Endocrinologia conseguita a Firenze (si specializzò poi anche in Cardiologia).“La sera, finite le attività in laboratorio – racconta il professore – si scendeva per le scale dell’istituto e vedevo un cartello “Medicina nucleare”. Mi informai su cosa fosse, mi indottrinarono sulle grandi prospettive di questa disciplina e, al mio ritorno a Sassari, convinsi il mio direttore (della Clinica medica) ad occuparcene anche in Sardegna. Mi diede la possibilità di comprare i macchinari e cominciai. Era il febbraio 1968”.

Nei ricordi di Madeddu, che ha un lungo elenco di titoli accademici, di incarichi in riviste scientifiche internazionali, di ricerche scientifiche pubblicate in campo oncologico, endocrinologico, neurologico, ematologico, brilla una delle sue creature più care: “La scuola. Io ho portato avanti una scuola, non sempre questo viene fatto. Da docente universitario, e da sardo, ho ritenuto che fosse giusto così. Al mio posto adesso c’è una mia allieva, altri miei allievi sono primari in diverse città italiane”

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