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Una borsa di studio intitolata al medico Lodovico Marogna

Una borsa di studio intitolata al medico Lodovico Marogna

SORSO. Una borsa di studio in ricordo di Lodovico Marogna. A quarant’anni dalla sua prematura scomparsa, il Comune di Sorso e la famiglia del professore e medico chirurgo, hanno lanciato un concorso...

09 giugno 2016
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SORSO. Una borsa di studio in ricordo di Lodovico Marogna. A quarant’anni dalla sua prematura scomparsa, il Comune di Sorso e la famiglia del professore e medico chirurgo, hanno lanciato un concorso per assegnare una borsa di studio da 5mila euro che finanzierà un progetto formativo. L’iniziativa è rivolta a studenti iscritti alla facoltà di Medicina e Chirurgia e residenti a Sorso. Gli elaborati e la domanda di partecipazione possono essere consegnati entro le 13 di domani.

Lodovico Marogna nasce a Modena, il 13 dicembre 1928 da Pietro Marogna - che in quegli anni è incaricato presso l’università di Medicina e Chirurgia - e la contessa Teresa de Lutti di Sant’Alessandro. Vive a Modena sino al 1944, fatto salvo un passaggio in Sardegna nei primi anni ’30 a seguito del padre rettore presso l’università. Vive i momenti tragici della guerra tra Como e Treviso. Nel luglio 1946 si diploma all’istituto Pio X di Treviso e si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia a Padova, dove frequenta il primo anno di corso. A seguito delle insistenze del padre, che ai primi del 1946 torna in Sardegna, nel 1947 lo raggiunge e si iscrive alla facoltà di Sassari. È stato primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Ittiri e di Thiesi nel periodo più intenso della contestazione sociale e culturale dei primi anni Settanta, durante il quale gli scioperi delle organizzazioni sindacali sono all’ordine del giorno. «La borsa di studio è un modo per onorare la memoria del nostro illustre concittadino, in occasione del quarantesimo anniversario dalla sua prematura scomparsa - commenta il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen -. La lodevole iniziativa, che arriva dalla famiglia Marogna, è stata immediatamente accolta e sostenuta dalla nostra amministrazione, innanzitutto perché riteniamo giusto ricordare l’esimia figura dell’uomo, professionista e politico impegnato per il bene comune, ma anche per la scelta di designare un nostro concittadino quale beneficiario della borsa di studio». (s.s.)

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