La Nuova Sardegna

Sassari

Bimbo autistico, i prof: «Inserito fin dall’inizio»

di Salvatore Santoni
Bimbo autistico, i prof: «Inserito fin dall’inizio»

Nella scuola di Sorso dove un alunno disabile non ha partecipato al saggio Si è trattato di un disguido: «Abbiamo sempre agito con grande impegno»

16 giugno 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SORSO. Non si placano le polemiche sollevate dal caso del bambino autistico di Sorso che nei giorni scorsi non ha potuto assistere al saggio musicale dei suoi compagni perché la scuola ha dimenticato di avvisare la famiglia. Nel frattempo, i docenti ritornano sulla vicenda riconoscendo l’errore e precisando però di sentirsi in buona fede. «Riconosciamo - scrivono i docenti di Sorso in una nota - che alla fine dell’anno scolastico, precisamente il penultimo giorno di scuola, si sia verificata una mancata comunicazione alla famiglia dell’alunno». Gli insegnanti spiegano che il bambino avrebbe potuto partecipare al concerto «non come membro dell’orchestra, ma per condividere l’evento con i propri compagni».

In ogni caso, la vicenda ha sollevato una bufera intorno alla scuola media di Sorso facendo scattare critiche feroci - soprattutto sui social - contro l’operato degli insegnanti. I docenti tengono a precisare che «tale mancanza non sia stata intenzionale né mirata a escludere l’alunno». E ancora, la lettera riferisce di un «notevole lavoro svolto nel corso dell’anno scolastico, fin dal momento dell’inserimento dell’alunno in una sezione dove erano presenti compagni con cui il bambino si rapportava con più facilità. La comunità scolastica - continua ancora la nota - è sempre stata aperta all’accoglienza e all’integrazione di tutti gli alunni e in particolar modo di quelli svantaggiati, collaborando anche con figure professionali esterne, che sono state di aiuto e di supporto, confrontandosi e formandosi continuamente con l’obiettivo di una crescita globale».

Nei giorni scorsi, il consiglio di classe si è riunito per esaminare la situazione creata da un corto circuito organizzativo che lascerà il segno. Il consiglio precisa «di non aver mai fatto dei cosiddetti favori all’alunno in questione per il suo inserimento nella classe (per entrare nel corso musicale è necessario avere una certa media voti, ndc), ma di aver agito sempre in coscienza e con grande coinvolgimento emotivo».

Infine, arriva la “bacchettata” alla mamma del bambino. «Un’ultima nota amara - concludono i docenti - nel constatare che un genitore preferisca affidare il proprio disappunto a un social e a un giornale, anziché richiedere spiegazioni ai docenti sulla mancata comunicazione, non tenendo conto del coinvolgimento dell’alunno in tante attività scolastiche ed extra nel corso dell’anno».

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative