La Nuova Sardegna

Sassari

Nuove armi contro le infezioni del grano

Una ricerca dell’Università e del Cnr per combattere la fusariosi della spiga con fungicidi e inibitori

07 luglio 2016
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SASSARI. Uno studio dell’Università di sassarese e del Cnr potrebbe offrire nuove armi contro il “Fusarium culmorum”, un fungo parassita che attacca il frumento duro e altri cereali causando la “fusariosi della spiga”. Un’infezione che determina la contaminazione della granella da parte di micotossine cancerogene dette tricoteceni. La malattia è diffusa in tutte le aree del mondo e in Italia è conosciuta fin dai primi del 1900, ma è solo a partire dalla metà degli anni ’90 che si è insediata sul frumento in modo permanente, ed è sempre in crescita. Ora un articolo pubblicato sulla rivista “Plos One” apre la strada all'individuazione di molecole fungicide e alla sintesi di nuovi composti efficaci contro la fusariosi. La ricerca è stata coordinata dal professor Quirico Migheli, docente di Patologia vegetale all'Università turritana, e dalla dottoressa Giovanna Delogu, dell'Istituto di Chimica Biomolecolare del Cnr di Sassari.

«L'ipotesi che abbiamo voluto verificare è che gli inibitori fenolici agiscano interferendo con un enzima chiave del pathway biosintetico, ovvero la via metabolica di produzione dei tricoteceni, la tricodiene sintetasi, codificata dal gene TRI5 – spiega il professor Quirico Migheli, coordinatore del nuovo corso di laurea in Sicurezza e cooperazione internazionale –. Abbiamo adottato un approccio basato su tecniche di modellistica computazionale. La struttura cristallina dell'enzima Tri5 della specie affine Fusarium sporotrichioides è stata usata per creare un modello della proteina Tri5 di Fusarium culmorum. Si è potuto così osservare che sulla superficie di Tri5 sono presenti siti di legame privilegiato per i fenoli». In pratica i fenoli, legandosi all'enzima, bloccano l'effetto nocivo delle tossine. Proprio da questa evidenza partirà la ricerca di nuovi fungicidi o di inibitori della biosintesi dei tricoteceni, che potrebbero anche trovare un impiego in medicina umana e in veterinaria.

Hanno partecipato a questo lavoro Giovanna Pani, assegnista di ricerca, e Barbara Scherm, ricercatrice a tempo determinato del Dipartimento di Agraria e Alessandro Dessì, Roberto Dallocchio, Emanuela Azara, tutti dell'Istituto di Chimica Biomolecolare del Cnr.

Il progetto di ricerca è finanziato dal ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (Prin 2011 “Cell wall determinants to improve durum wheat resistance to Fusarium diseases”).

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