La Nuova Sardegna

Sassari

Mantenere 130 animali costa 90mila euro ma il contributo regionale è di 7mila euro

OZIERI. Gli alti costi di mantenimento dei canili stanno diventando un vero problema. In città e soprattutto nell’agro, la presenza di randagi - o comunque di cani non identificabili - è massiccia e...

23 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Gli alti costi di mantenimento dei canili stanno diventando un vero problema. In città e soprattutto nell’agro, la presenza di randagi - o comunque di cani non identificabili - è massiccia e questi animali, una volta catturati dall’accalappiacani e non attribuiti a nessun proprietario, devono per forza di cose finire nel canile convenzionato. Al momento tale struttura ospita ben 130 cani provenienti da Ozieri, che sono adeguatamente accuditi e nutriti e che, quindi, costano alle tasche del Comune (ovvero dei cittadini) più di 90 mila euro all’anno. Tutto ciò a fronte di contributi regionali sempre più scarsi: l’ultimo, risalente al 2014, è stato di poco più di 7mila euro. È evidente, quindi, che la campagna di promozione delle adozioni dal canile - che pure, vista l’entità dei contributi, sembra onerosa - procurerà un risparmio alle casse comunali, unendo a questo primo vantaggio quello del benessere degli animali che, ancorché ben trattati nel canile, si troveranno sicuramente meglio all’interno delle famiglie. «Emerge in tutta evidenza – dice l’assessore all’Ambiente Carmelo Lostia – che, senza una programmazione sulla destinazione e sul futuro dei cani accalappiati, non si può procedere ad una massiva operazione di accalappiamento. Come non risulta conveniente il ricovero continuo, come è finora avvenuto, a spese del Comune, dei cani in canili molto lontani dalla nostra città, dove il controllo sul loro stato risulta difficoltoso e discontinuo, oltre a non assicurare il contenimento della spesa». (b.m.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative