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Demontis: pronta la legge per creare un bacino unico

di Giovanni Bua
Demontis: pronta la legge per creare un bacino unico

SASSARI. Una legge che, sfruttando le competenze in capo alla neonata rete metropolitana, acceleri in maniera decisa sul nuovo bacino di mobilità ottimale, che coincida con i confini della rete. E...

31 luglio 2016
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SASSARI. Una legge che, sfruttando le competenze in capo alla neonata rete metropolitana, acceleri in maniera decisa sul nuovo bacino di mobilità ottimale, che coincida con i confini della rete. E permetta ai comuni consociati di assegnare a un unico operatore il trasporto pubblico, urbano ed extraurbano. Ottimizzando i costi e permettendo a chi si aggiudicherà il servizio di crescere abbastanza da poter competere con i concorrenti europei, che dal 2019 irromperanno sul mercato. Questo il succo della proposta di legge depositata da un gruppo di consiglieri Pd, messi insieme da Salvatore Demontis dedicata al trasporto pubblico locale.

«Oggi la situazione è questa: le società – spiega il consigliere sassarese – Arst, Atp. Ctm e altri ancora si occupano del trasporto pubblico locale, su autobus e su tranvia di superficie, sulla base di contratti di servizio stipulati con la Regione. L’Arst ha l’esclusiva delle tratte extraurbane e della gestione della tranvia di superficie ma anche del trasporto urbano all’interno della città di Alghero, mentre l’Atp ha competenza all’interno delle Città di Sassari e di Porto Torres». Una situazione che crea diseconomie e paradossi. Un esempio: l’Atp da Sassari a Porto Torres, e viceversa, deve viaggiare senza passeggeri perché quella è una tratta assegnata all’Arst, cosi come spesso gli orari e le frequenze tra le due aziende non sono coordinati. «Ci sono tutti i problemi di relazione inevitabili con due aziende diverse – spiega Demontis – quindi, molti margini di miglioramento complessivo».

La proposta di legge prevede appunto che la rete metropolitana di Sassari e città metropolitana di Cagliari costituiscano entrambi un “bacino di mobilità ottimale” e che quindi possa essere una sola società e non più due ad operare nello stesso bacino. «L’obiettivo – sottolinea Demontis – è quello di un servizio più efficiente per i cittadini e senza incrementi di costo. I mezzi e i dipendenti dell’Arst, che oggi operano su quelle tratte che domani verrebbero affidate all’Atp e al Ctm transiterebbero semplicemente in queste ultime società. Ma ancora: nel 2019 il servizio su tutta la Regione dovrà essere affidato mediante gare internazionali ed è quindi importante che tutte le società, non solo l’Arst, possano strutturarsi per poter partecipare con possibilità di vincerle».

I tempi sono già stretti, tre anni sono appena sufficienti perché le società possano avviare la loro programmazione strategica. L’ipotesi di aggiudicazione da parte di società nazionali o estere porterebbe, probabilmente, anche ad incertezze per gli attuali dipendenti, verosimilmente risolvibili ma, in ogni caso, a situazioni di tensione.

«Resta anche l’ipotesi della soluzione per via amministrativa piuttosto che legislativa – chiude Demontis – ossia si potrebbero modificare gli attuali contratti di servizio, sempre per iniziativa della Regione, contratti che sono in scadenza al 31.12.2016, modificandoli nella stessa direzione della legge sino al 2019. Oltre è comunque inevitabile la gara internazionale. Se si arrivasse ad una mediazione accettabile ritirerei la proposta di legge, l’importante è raggiungere l’obiettivo».

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