La Nuova Sardegna

Sassari

«No all’accattonaggio molesto»

«No all’accattonaggio molesto»

Ordinanza del sindaco Wheeler: prese in considerazione le richieste dei cittadini

10 agosto 2016
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PORTO TORRES. L’amministrazione comunale scende in campo contro qualsiasi forma di accattonaggio molesto ai danni dei cittadini. Il divieto arriva dall’ordinanza sindacale di Sean Wheeler, firmata ieri, che vieta appunto quelle forme di accattonaggio praticate in modo molesto: «Le persone bisognose possono avere aiuti dal Comune, dalle Caritas, dalle associazioni di volontariato o dai singoli cittadini che possono donare loro beni primari – ricorda il sindaco – , instaurando anche un rapporto umano e di fiducia». Le forme di accattonaggio rischiano invece, secondo Wheeler, di favorire fenomeni di sfruttamento di minori o disabili e comportamenti che limitano la libera fruizione degli spazi pubblici: «Abbiamo preso in considerazione le richieste pervenute da cittadini, condivise ed espresse pubblicamente anche dai ragazzi extracomunitari che stanno seguendo percorsi di integrazione e che ritengono questa pratica dannosa per il rapporto positivo che stanno sviluppando con la nostra comunità».

Queste dunque le motivazioni che hanno spinto il sindaco a firmare il provvedimento. «L'accattonaggio è notevolmente aumentato, soprattutto nelle vie del centro storico, nelle zone commerciali, nei parchi: da questa attività possono nascere fenomeni dediti allo sfruttamento di minori o disabili e possono alimentarsi forme di degrado urbano e sociale».

A quanto pare sono stati gli stessi immigrati ad evidenziare che è un modo di agire inopportuno e che non favorisce il loro inserimento nella società. Tanti concittadini, aggiunge il sindaco, hanno segnalato che spesso diventa difficile opporsi alle richieste di denaro. Ci sono valide ragioni per l’amministrazione a diffondere l’ordinanza, insomma, e lo stesso Wheeler ricorda ai cittadini ""che si può contribuire al sostentamento di persone bisognose acquistando e donando direttamente beni di prima necessità». (g.m.)

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