La Nuova Sardegna

Sassari

Regione e consorzi insieme contro la crisi

di Barbara Mastino
 Regione e consorzi insieme contro la crisi

Appello deI presidente Pinna per migliorare l’efficienza degli enti di bonifica «Dopo il commissariamento i costi di gestione tagliati di 250mila euro»

30 agosto 2016
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OZIERI. «Contrastare la crisi agricola anche supportando il lavoro dei Consorzi di Bonifica». Con questa parole il presidente del Consorzio del Nord Sardegna Diego Pinna si rivolge alla Regione chiedendo di «attivare un tavolo di confronto con i rappresentanti delle istituzioni regionali» per avviare «un’azione sinergica che porti a modifiche legislative per meglio regolare il funzionamento del Consorzio stesso». La riflessione di Pinna segue di qualche giorno le parole indirizzate ai consorziati nei quali spiegava i motivi dell’aumento dei ruoli, le quote/ettaro pagate per la fornitura d’acqua. Un provvedimento che il Cb Nord Sardegna ha evitato negli ultimi anni ma che ha dovuto attuare ora per sopperire al taglio dei fondi regionali e per supportare i cambiamenti in atto. «Fin dal nostro insediamento, con l’elezione democratica, che ha portato noi coltivatori diretti alla gestione diretta dell’ente - dice Pinna, primo presidente dopo più di venti anni di commissariamento - ci siamo impegnati in un risanamento finanziario che ha dato immediatamente i suoi frutti: prova ne sia che i costi del 2015 rispetto a quelli del 2014 (con gestione commissariale) sono diminuiti di oltre 250 mila euro. Questo però non basta - aggiunge - e naturalmente deve essere contestualmente accompagnato dall’intervento regionale, come previsto dalle leggi regionali in materia, emanate fin dalla costituzione di questi organismi indispensabili al supporto della nostra agricoltura. Occorre quindi un’azione sinergica per portare a modifiche legislative sulla regolamentazione del funzionamento del consorzio di bonifica e determinare un adeguato sostegno alle imprese agricole che nei nostri comprensori possono rappresentare un autentico volano di sviluppo e riprendersi quel ruolo importante sempre avuto nell’economia del Logudoro e dell’Anglona-Bassa Valle». La crisi agricola e l’aumento contestuale dei ruoli potrebbero portare una conseguenza che invece bisogna evitare: il fatto che gli agricoltori decidano di rinunciare all’acquisto della risorsa idrica innescando un processo di decadimento del lavoro aziendale. «In questa situazione - dice ancora Pinna - è stato veramente difficile contenere un innalzamento dei ruoli, ma noi proseguiremo nell’indispensabile riduzione della spesa consortile fornendo però, contestualmente, un corretto ed efficace servizio all’utenza».

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