La Nuova Sardegna

Sassari

Pds: «Stranieri al lavoro a Fiume Santo»

PORTO TORRES. A Porto Torres l’emorragia di posti di lavoro continua e costringe intere famiglie a emigrare. I timori del coordinatore del Partito dei Sardi Alessandro Pinna riguardano l'ipotesi che...

01 settembre 2016
1 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. A Porto Torres l’emorragia di posti di lavoro continua e costringe intere famiglie a emigrare. I timori del coordinatore del Partito dei Sardi Alessandro Pinna riguardano l'ipotesi che i lavori di dismissione dei gruppi 1 e 2 della centrale di Fiumesanto siano svolti da ditte e operai stranieri. «Se fosse vero, sarebbe una beffa inaccettabile – afferma il coordinamento del PdS –, anche perché tecnici e operai altamente specializzati qui non mancano. Considerando pure la mancata costruzione del gruppo 5, nei prossimi anni verrebbero a mancare circa 700 unità lavorative». A parere di Pinna, nella partita delle dismissioni sarebbe da contabilizzare la partenza per altri lidi di preziose componenti metalliche, resti della centrale, «il cui valore stimato ammonterebbe a 6 milioni di euro. Il nostro territorio viene utilizzato come piattaforma per produzioni ad alto impatto ambientale, ma non si ha in cambio alcuna contropartita, né posti di lavoro né detrazioni nel consumo di energia elettrica per usi industriali e domestici» dice Alessandro Pinna per il quale l'area turritana sarebbe «il paese del bengodi per chiunque venga a fare buoni affari, senza lasciare nulla».

«"Un autentico affronto che indigna tutti e dovrebbe suscitare un sussulto d'orgoglio in chi rappresenta le forze sociali e in ogni cittadino che ha a cuore il futuro e l'equilibrio di Porto Torres» chiude il coordinatore del PdS.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative