La Nuova Sardegna

Sassari

«A Bono un palio mascherato con corse di cavalli sull’asfalto»

«A Bono un palio mascherato con corse di cavalli sull’asfalto»

Denuncia dell’associazione nazionale Horse Angels a prefettura e Direzione generale sanità animale. L’accusa: come nel resto dell’isola durante la processione galoppate spericolate e senza regole

03 settembre 2016
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BONO. Una festa patronale sentitissima, in onore di San Raimondo, che si articola in tre giorni di eventi che hanno il loro clou il 31 agosto, con la processione per le vie del paese accompagnata dalla banda musicale e dai cavalieri, che, al termine dalla sfilata folkloristica, rievocano i moti antifeudali “salendo” al colle di San Raimondo dove si tiene il tradizionale rito del lancio delle zucche. Non per la Horse Angels onlus, l’associazione nazionale per la tutela del cavallo con sede a Cesenatico, che ha messo la tre giorni di Bono nella sua lista nera, accusandola di essere un palio mascherato, che fa correre i cavalli al galoppo sull’asfalto, senza né sabbia né paratie, in barba a tutte le norme nazionali in materia.

Denuncia che la presidente dell’associazione, Roberta Ravello, ha inoltrato al sindaco di Bono, al prefetto di Sassari e alla direzione generale della Sanità Animale, allegando un viodeo della sfilata di qualche giorno fa nel quale un’amazzone sale, effettivamente a velocità sostenuta, nelle vie del paese.

«Benché il Comune abbia nominato tale corsa processione è più che evidente, dal video da noi acquisito, che di una corsa di cavalli al galoppo su asfalto, senza né sabbia né paratie, si tratti – attacca Ravello –. C’è u ordinanza del 3 agosto 2015, proroga dell'ordinanza 21 luglio 2011, che disciplina le manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati. Colgo l'occasione per chiedere alla Direzione Generale della Sanità Animale, Dipartimento Tutela Animale, di intervenire e, a fronte dei numerosi palii sardi che si corrono in non ottemperanza di tale ordinanza, di mandare una circolare alle ASL veterinarie per spiegare che la Sardegna è Italia e soggetta alle stesse ordinanze, per quanto riguarda le manifestazioni con equidi, delle altre regioni. Non basta di certo cambiare il nome alla cosa, da palio a processione, per cambiarne la sostanza».

«Chiedo alla stessa Dgsa – continua la presidentessa di Horse Angels – di rivedere l'ordinanza, in modo che non siano escluse sfilate e processioni, se no continueremo ad avere palii dove nelle locandine viene utilizzato il nome processione per evitare di sottostare alle normative. Non è questo frode? Inoltre, come hanno dimostrato i vari incidenti estivi da noi messi sotto i riflettori, anche una processione con i cavalli al passo può costituire un pericolo all'incolumità pubblica se fantini e amazzoni non sono esperti e il cavallo sfugge loro di mano. Nella stessa Sardegna, un paio di settimane fa, due donne è un bambino di 10 mesi sono finiti all'ospedale per una "processione" di cavalli. E, anche a Bono nel 2014 un fantino è caduto e andato in coma».

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