La Nuova Sardegna

Sassari

Un sassarese al comando del vascello Caroly: «Mare, amore senza confini»

di Gian Mario Sias
Un sassarese al comando del vascello Caroly: «Mare, amore senza confini»

Il tenente di vascello Marcello Losito racconta la sua esperienza sulla splendida imbarcazione della Marina militare ormeggiata nel porto di Alghero

03 settembre 2016
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ALGHERO. Dal 1982, quando a sette anni issò per la prima volta una vela, è passato un sacco di tempo. Ma la passione per il mare è rimasta intatta. Al punto da non lasciare spazio ad alcun rimpianto. Anche se «a Sassari torno sempre volentieri, perché qui c’è la mia famiglia e la mia infanzia». E pure se «mia moglie e i miei due bambini stanno a La Maddalena, ed è chiaro che la loro distanza è un sacrificio enorme».

Eppure Marcello Losito, 41 anni, sassarese, riaprirebbe di nuovo al vento quella tela che da bambino, insieme al fratello, aveva steso senza avere la minima idea di come gestirla. Un’avventura di una manciata di minuti, tra l’imprudenza e il gioco, che gli ha fatto scoprire una passione senza confini. Nel vero senso della parola.

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Diplomato all’istituto nautico di Porto Torres, oggi Losito è un tenente di vascello. Comanda la Caroly, una splendida vela del 19 luglio 1948. È una delle navi scuola della Marina militare italiana, ormeggiate da due giorni ad Alghero, quart’ultima tappa dell’attività di formazione dedicata agli allievi ufficiali della scuola di Livorno, la stessa in cui si è formato il comandante sassarese, e degli allievi marescialli.

Le imbarcazioni della Marina salperanno dal porto di Alghero il 5 settembre, navigheranno in direzione di Imperia, dove dal 7 al 13 settembre la Caroly parteciperà a una regata. Da lì andranno a Porto Ferraio, poi a La Spezia e infine a La Maddalena, dove si completerà un giro di addestramento che per il comandante Losito dura ininterrottamente dal 9 marzo.

In marina da vent’anni, Losito è ufficiale dal 1998 e da tre anni comanda la Caroly. «In precedenza ho girato l’Italia, da La Spezia ad Augusta, da Venezia ancora a La Spezia - racconta - se si escludono i tre anni alla scuola navale militare “Francesco Morosini” di Venezia, sono quasi sempre stato imbarcato». La prima volta da solo in mare aperto risale a quando aveva tre anni. «Presi il canotto di Luca, mio fratello, più grande di tre anni, e iniziai a remare - ricorda - c’è una fotografia che testimonia di quel momento in cui scoprii il mio destino». La Caroly è una splendida barca in legno, dono che Riccardo e Carolina Preve, facoltosi genovesi, fecero nel 1983 alla Marina, dietro la promessa che sarebbe stata utilizzata per la formazione dei comandanti di domani. «Ancora oggi i familiari si tengono in contatto, mi chiedono come vada l’attività, sono sempre molto partecipi», assicura Losito. Oggi la Caroly si alterna tra la formazione degli allievi delle varie accademie e quella per le iniziative di carattere ambientalista, come le campagne di “Mare vivo”. «Sono belle esperienze, contribuiamo alla divulgazione scientifica dei bambini nelle isole minori, come Ischia, Ventotene, Giglio, Linosa e Ustica», spiega il tenente di vascello.

Da ragazzino Marcello Losito ha frequentato le scuole medie al Conservatorio musicale “Luigi Canepa” di Sassari. «Suonavo il violino e il pianoforte - dice - ma poi, dopo cinque anni, ho capito che la mia vita era il mare».

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