La Nuova Sardegna

Sassari

CHIARAMONTI

Al Simposio di scultura omaggio ad Angelo Truddaiu

Al Simposio di scultura omaggio ad Angelo Truddaiu

CHIARAMONTI. Si sono ispirati al senso e al ciclo della vita, alla maternità, alla natura dell’uomo e del creato, di cui a Sa Funtanazza non mancano indizi e manifestazioni. Anche quest’anno, il...

05 settembre 2016
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CHIARAMONTI. Si sono ispirati al senso e al ciclo della vita, alla maternità, alla natura dell’uomo e del creato, di cui a Sa Funtanazza non mancano indizi e manifestazioni. Anche quest’anno, il quinto consecutivo, sono stati diversi gli artisti che si sono dati appuntamento in occasione del Simposio di scultura organizzato dall’associazione culturale “L’arte di Angelo” in memoria di Angelo Truddaiu in quello stesso luogo tanto amato dall’artista scomparso e che ogni anno si arricchisce di nuove opere create e lasciate da amici con la passione per lo scalpello ma anche da giovani che si avvicinano a quest’arte . Nei giorni scorsi l’ultimo atto di una settimana di intenso lavoro. Dopo la bella omelia di don Bastianino Pirino con i canti del coro Doria, la presentazione delle nuove opere: Ariane Schuchardt con la sua successione di mattonelle a rappresentare “Il corso della vita”, Luana Sanna con la “Barca della vita” a similitudine delle intemperie che ognuno deve affrontare; Mario Ledda con la pietra che diventa mosca ma anche gambe di donna; Michele Soro con “La lettrice e il suo pensiero”; Luigi Deffenu con “Il cavalluccio marino”; Paolo Lostia con il carro antico; Roberto Massidda con il “Busto di donna”; il giovane Pietro Muggiolu con la rappresentazione della nascita; il ritratto di tiu Angheleddu di Pina Monne; il giovanissimo Filippo Ruiu con il laboratorio di argilla per i bambini; Sebastiano Lunesu, Diego Contu.

Oltre ai momenti conviviali, anche quelli di intrattenimento: si sono esibiti i cori de Tzaramonte, Città di Ozieri e di Uri, i Tenores di Ozieri i “Pentaquark” di Carlo Moretti, Pierangelo Cossu e Nathalie Faedda; il cantautore Franco Sechi e i ballerini della scuola “Dancing Fly” della maestra Maria Zanda.

Letizia Villa

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