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L’agonia del centro Poliss: lavori in corso da 2 anni

L’agonia del centro Poliss: lavori in corso da 2 anni

SASSARI. Due anni non bastano per riparare un tetto e riaprire il centro di aggregazione giovanile Poliss. Dal 2014 i cancelli dei tre ettari di terreno che circondano il centro sociale di via...

28 settembre 2016
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SASSARI. Due anni non bastano per riparare un tetto e riaprire il centro di aggregazione giovanile Poliss. Dal 2014 i cancelli dei tre ettari di terreno che circondano il centro sociale di via Baldedda sono chiusi. Lo stabile dove nel 2008 era fiorito un centro di aggregazione diventato un punto di riferimento per tutto il quartiere di Monte Rosello, e non solo, era diventato off limits a causa delle infiltrazioni di acqua dal tetto. Infiltrazioni che avevano danneggiato l’edificio, compromettendo lo svolgimento della miriade di attività sociali e culturali di Poliss. Ora, dopo una via crucis di progetti e burocrazia durata appunto due anni, i lavori per rimettere a posto il tetto sono finiti, ma il centro di aggregazione giovanile resta chiuso. E lo sarà ancora per qualche mese. Almeno. Sì, perché i 90 mila euro reperiti faticosamente dalla Giunta comunale e spesi per aggiustare la copertura dell’edificio, non sono stati sufficienti. Serve un altro intervento per rimettere a nuovo anche le stanze del fabbricato, danneggiate dalle infiltrazioni. E servono altri soldi. «È volontà dell’amministrazione comunale eseguire al più presto almeno una parte dei lavori necessari per poter riaprire il centro di aggregazione e restituire la struttura alla città», garantiscono l’assessora alle Politiche sociali, Monica Spanedda, e l’assessora alle Politiche giovanili, Vittoria Casu. Le due rappresentanti della Giunta Sanna guidano i consiglieri della quinta Commissione di Palazzo Ducale, convocata dalla presidente Carla Fundoni, in un sopralluogo in via Baldedda. Il Centro, che quando era attivo restava aperto dalle 8 del mattino fino alle 11 di notte, è oggi un posto desolato. Per sei anni è stato un pullulare di iniziative, progetti e incontri per gli abitanti del quartiere, giovani e meno giovani. C’è lo stabile principale, quello danneggiato dalle infiltrazioni di acqua piovana, che ospitava laboratori, attività culturali e formative. C’è un campetto sportivo polivalente per il calcetto, il basket e il volley, sigillato dietro metri di recinzione. C’è un secondo edificio che ospitava Spazio musica, una vera e propria sala d’incisione, allestita di tutto punto e messa a disposizione, gratuitamente, di tutte le band locali, e ora isolata in un bozzolo di ragnatele e umidità. Fra gli alberi secolari ci sono il percorso ginnico fitness realizzato con 5mila euro di spesa e un orto comunale che avrebbe dovuto impegnare giovani e anziani del rione. Tutto è fermo a due anni fa, quando i cancelli di via Baldedda si sono chiusi. Il centro, fatta eccezione per una vetrata, è stato miracolosamente risparmiato dai vandali, e ora che i lavori sul tetto sono finiti aspetta di accogliere nuovamente i ragazzi del quartiere. Gli uffici stanno compilando una stima degli ulteriori lavori necessari», spiegano le assessore, «noi ci impegneremo per far riaprire il Centro al più presto».

Vincenzo Garofalo

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