«Tra le macerie la ricerca di ricordi che aiutano a vivere»
Amatrice, il lavoro dei vigili del fuoco sassaresi nelle case danneggiate L’abbraccio con il padre del 23enne sardo morto in ospedale
SASSARI. La chiamano “fase 2”, è quella che si porta dietro il dolore per la morte dei propri cari, per le case distrutte, per la disperazione che accompagna ogni momento. Perché davanti agli occhi, ma anche alle spalle ci sono solo macerie. E allora anche una stretta di mano, una foto, il disegno impolverato di un bambino possono restituire un sorriso.
I vigili del fuoco della Sardegna da qualche settimana lavorano nel borgo terremotato di Amatrice: entrano nelle case disintegrate, scavano e cercano, vanno a prendere ricordi, a ricostruire pezzi di vita. Fanno quello che la gente che abitava quelle case non può fare, perché è troppo pericoloso.
La squadra del comando provinciale di Sassari (sei unità che hanno lavorato insieme ai colleghi di Nuoro, Cagliari e Oristano) è appena rientrata in sede. Ha fatto base a Città Reale (Rieti)a circa un’ora da Amatrice, scelta obbligata per via delle strade impraticabili. «Siamo passati anche attraverso i cortili per raggiungere gli obiettivi – raccontano i vigili –, siamo arrivati dopo il gruppo Saf che ha lavorato nella “fase 1”. Ci siamo occupati del recupero di beni di qualunque valore rimasti sotto le macerie e nelle poche case ancora in piedi. Abbiamo toccato con mano il dolore di chi ha perso tutto». L’emozione più grande il giorno dell’incontro con il padre di Filippo Sanna, il 23enne di Nuoro morto in ospedale sei giorni dopo essere stato estratto dalle macerie.
«É stato lui a presentarsi dopo avere letto la targhetta Sassari sulle nostre divise, ha raccontato la storia ed è stato quello il momento in cui ci è scappata anche qualche lacrima». Poi il ritorno al lavoro: l’entrata nelle case, gli oggetti messi nei sacchi fatti con i lenzuoli. L’uscita rapida ad ogni nuova scossa. Abbiamo capito presto che per tutti era più importante una foto o un disegno di un bimbo piuttosto che un vestito. E ogni cosa ritrovata e consegnata era accompagnata da un pianto. Il pensiero andava a chi non c’è più...».
Una esperienza che resterà per sempre. Ieri nuovo cambio nella colonna mobile regionale con 6 vigili del fuoco di Sassari e 3 di Nuoro che hanno dato cambio a Cagliari e Oristano.