La Nuova Sardegna

Sassari

Abusivi al parco Mariani: oggi riunione in prefettura

di Emidio Muroni
Abusivi al parco Mariani: oggi riunione in prefettura

Bonorva, il comitato per l’ordine pubblico cercherà una soluzione al problema E il sindaco organizza per il 9 ottobre una giornata di protesta nelle ex tenute

30 settembre 2016
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BONORVA. «Il Comune di Bonorva, in collaborazione con tutte le associazioni di volontariato, le associazioni sportive, quelle culturali e cattoliche, quelle fiovanili, le compagnie di Caccia, il mondo delle campagne, la compagnia barracellare, le attività commerciali, il mondo giovanile, e tutta la cittadinanza, organizza, per domenica 9 ottobre 2016, una giornata di sensibilizzazione e protesta, al Parco Mariani». E’ quanto si legge in un comunicato inviato a tutte le autorità ed ai cittadini dal sindaco Massimo D’Agostino, deciso fermamente, in pieno ed assoluto accordo con il consiglio comunale e tutta la popolazione, a chiudere una volta per tutte il contenzioso sul compendio di Mariani, acquistato dal Comune nel luglio del 2002 per circa 8 miliardi e che vede l’amministrazione impegnata, da oltre dieci anni, per “sfrattare” quattro affittuari di Orotelli che, nonostante le sentenze a sfavore e l’ordinanza di sgombero emessa dal giudice, continuano a tenere oltre 270 capi bovini, fra i quali diversi tori, al pascolo brado all’interno del parco.

Intanto oggi in Prefettura è prevista una riunione del comitato per la sicurezza e ordine pubblico, nel corso della quale dovrebbe essere esaminato il problema e cercate le soluzioni opportune, ad evitare una possibile ribellione popolare, con le imprevedibili conseguenze che potrebbe portarsi dietro.

Una presenza, quella degli allevatori e del bestiame , oltre che abusiva, anche pericolosa per chiunque, pur percorrendo un territorio pubblico, intende visitare il bel parco, immerso in una natura incontaminata, ricca di boschi, di acque purissime, di sugherete, di pascoli e d’interessanti siti archeologici e, da qualche anno, arricchito anche da alcune importanti strutture, come il museo della caseificazione, il centro studi, e i saloni d’accoglienza, realizzate con i fondi regionali e costati diversi milioni di euro.

Oggi tutto è “controllato e diretto” dagli abusivi che vi pascolano le mandrie che non si stancano d’imbrattare e distruggere quanto trovano dinanzi a loro.

Finora l’amministrazione ha cercato con insistenza di riavere quanto di sua proprietà utilizzando le vie legali, ma non si riesce a capire perché, nonostante tutte le sentenze, (seguite a ricorsi e controricorsi), siano state a favore, il Comune non sia ancora entrato nel pieno possesso del bene.

Un problema spinoso che sta scuotendo le coscienze popolari e rischia di far montare una protesta dagli sviluppi imprevedibili e incontrollabili, anche perché “tutti” sanno che esiste, sin dal principio, un accordo scritto con l’azienda regionale “Forestas” per l’assunzione di una ventina di operai che purtroppo non possono essere impiegati proprio per l’impossibilità di gestire un territorio abusivamente occupato.

Stavolta l’amministrazione ha perciò chiamato a raccolta anche tutta la comunità e ha rivolto un appello a tutte le Istituzioni politiche, alla Magistratura, allo Stato e a tutti coloro i quali ne abbiano l'autorità, per riportare il territorio a una condizione di legalità e di giustizia e ha chiesto a gran voce di non essere lasciata sola nella battaglia per il proprio futuro.

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