La Nuova Sardegna

Sassari

La Sardegna come in un sogno nelle immagini di Vittoria Attianese

Federico Spano
Il nuraghe e la chiesa di Santa Sabina in una foto di Vittoria Attianese
Il nuraghe e la chiesa di Santa Sabina in una foto di Vittoria Attianese

Grande successo per l'account instagram di una docente di Cremona, che ha omaggiato l'isola con alcune straordinarie immagini

06 ottobre 2016
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SASSARI. Chi si è imbattuto nel suo profilo, su Instagram, è rimasto folgorato dalla leggerezza e dalla bellezza delle sue fotografie. Ogni immagine è come un sogno, dove i palazzi, i monumenti, gli oggetti, sono al centro di paesaggi luminosi, fatti di nuvole e cielo.

Lei si chiama Vittoria Attianese, è di Cremona, e insegna grafica pubblicitaria e fotografia in un istituto superiore. Il suo account @kidvikk in poco tempo ha raggiunto i quasi 30mila follower. Nelle scorse settimane, alcuni luoghi della Sardegna hanno trovato spazio nella sua splendida gallery, dal nuraghe di Santa Sabina a un edificio di Castiadas.

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«Nelle mie elaborazioni fotografiche tento di fare "tabula rasa" intorno ai soggetti che scelgo, sgretolando il contesto che li circonda, ricreando una composizione immaginaria - spiega Vittoria Attianese -. Per esempio un edificio imponente e pesante si ritrova in uno spazio svuotato e ripulito, in un ovunque fatto di leggerezza, dove l’aria - quale elemento sospeso o volante - e l’acqua - elementi quali nuvole e nebbia - lo facciano quasi levitare, con l'intento di regalare quasi un sospiro di sollievo».

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«Solitamente scelgo un soggetto e lo estrapolo dal suo contesto, lo metto in uno spazio svuotato, pulito, sospeso - aggiunge Vittoria - . Focalizzo l’attenzione solo su ciò che mi interessa, in modo che questo elemento così isolato risulti sempre “a fuoco”, un po’ come succede durante un sogno, in fase onirica o durante il processo che può fare un "pensiero” nel momento in cui prende la sua forma. Quando pensi a un soggetto non lo vedi come se fosse sempre in primo piano, mentre il resto si perde come se fosse sfocato, immerso nella nebbia o tra le nuvole? Ecco, a me capita così, ed è proprio questo che voglio rappresentare».

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