La Nuova Sardegna

Sassari

«Creiamo una rete metropolitana dello spettacolo»

di Paoletta Farina
«Creiamo una rete metropolitana dello spettacolo»

Il regista Conconi: Serve una strategia territoriale La mancanza di soldi non diventi un alibi, c’è urgenza

09 ottobre 2016
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SASSARI. «Facciamo “rete metropolitana” anche sulla cultura: perché è urgente che Comune e operatori si mettano allo stesso tavolo per studiare una strategia territoriale dello spettacolo e risolvere alcuni nodi. I tempi degli enti locali sono troppo lunghi nella realizzazione di strutture e quello della mancanza di soldi sta rischiando di diventare un alibi». Chi parla è Pierpaolo Conconi, regista e creatore della compagnia “La Botte e il Cilindro”che da novembre al Ferroviario riprende il ciclo “A scuola a Teatro” arrivato alla ventisettesima edizione. Questa stagione il Verdi cambierà gestione, ci sono spazi ancora inutilizzati (e che invece servirebbero) come l’Astra o l’ex mattatoio comunale perché i lavori di recupero non sono conclusi nonostante vadano avanti da anni. Per dire, il Verdi fu costruito in appena dodici mesi. Per l’Auditorium di Cappuccini di anni ne sono passati oltre venti.

Invece gli operatori professionali hanno necessità di certezze per poter fare programmazione. Ma anche di obiettivi comuni. Lo ha detto Stefano Mancini, presidente della Cooperativa Teatro e/o Musica, candidata a prendere in mano le sorti del Politeama, che manca una regia della cultura. E Conconi incalza sulla stessa linea: «Siamo di fronte a una crisi strutturale epocale e se si lavora solo nella prospettiva di rincorrere i finanziamenti, abbiamo già perso in partenza. E mi spaventa il fatto che si stia procedendo in ordine sparso. Serve creare una mentalità cooperativistica tra i soggetti privati: anche se potrebbe apparire non facile, non è impossibile. E considerato che a Sassari operano compagnie e associazioni di valore, facendo una sinergia con il Comune avremmo modo sia di recuperare spazi utili sia di calendarizzare le iniziative perché se ne avvantaggino, prima di tutto, i cittadini. Le offerte di spettacolo non si possono sovrapporre, non dovrebbero esserci ingorghi. E poi perchè non si può vivere alla giornata. Ci vorrebbe, addirittura, una programmazione triennale. Lavoreremmo molto meglio».

Il caso Astra è un po’ l’emblema di tutta la situazione. «Insieme alla Cooperativa Teatro e/o Musica e alla Compagnia Teatro Sassari abbiamo chiesto l’utilizzo dell’ex cinema chiedendo che il quarto soggetto gestore sia il Comune. È una struttura di grande potenzialità che vorremmo fosse aperta a quanti vivono e credono nello spettacolo. Ed è urgente decidere cosa fare». È vero, comunque, che di finanziamenti ce ne sono sempre meno. «Il ministero non ci riconosce più certi costi, la Regione ha il budget che ha», ammette Conconi. Però «un piccolo rimprovero alla politica lo devo fare: chi governa una città deve capire che c’è da riscrivere una strategia anche nei rapporti con la Regione. A Cagliari, ad esempio, questa intelligenza di rapporto c’è. Certo la situazione di Sassari è diversa, c’è innanzi tutto l’abitudine a voler avere diritto a tutto, come ad esempio a non pagare l’uso del teatro. Ecco perché occorrono decisioni di ampio respiro, con il coinvolgimento di tutti, privati e enti locali».

E quando chiede una rete metropolitana dello spettacolo, Pierpaolo Conconi vuole sottolineare che non c’è solo Sassari. «Lo stesso spettacolo può girare a Ozieri, Alghero e Ittiri: in questo gioco si abbatterebbero i costi per il committente». «Di tutto questo si dovrebbe parlare in una conferenza dello spettacolo: senza piagnistei da parte di nessuno, ma facendo proposte e dando risposte», conclude il regista.

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