La Nuova Sardegna

Sassari

ex preside gosmino imputato

Violò la privacy di una docente, il reato è prescritto

Violò la privacy di una docente, il reato è prescritto

SASSARI. Il reato è prescritto e i giudici della corte d’appello di Sassari hanno dichiarato «non doversi procedere» nei confronti di Rodolfo Gosmino, dirigente scolastico in pensione dell’istituto...

16 ottobre 2016
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SASSARI. Il reato è prescritto e i giudici della corte d’appello di Sassari hanno dichiarato «non doversi procedere» nei confronti di Rodolfo Gosmino, dirigente scolastico in pensione dell’istituto alberghiero, finito in tribunale con l’accusa di aver violato la privacy di un’insegnante della sua scuola. La corte (presidente Plinia Azzena, consiglieri Marina Capitta e Massimo Zaniboni) ha però condannato l’imputato al risarcimento del danno che verrà quantificato davanti al giudice civile. La docente infatti lo aveva denunciato e nel processo si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Gianluigi Poddighe.

L’insegnante era entrata in conflitto con l’allora dirigente perché le venivano continuamente negati i permessi previsti dalla legge 104/1992 per assistere la figlia invalida. La donna aveva presentato diverse denunce alle quali avevano fatto seguito le indagini. Il preside era stato inizialmente sospeso dall’incarico e poi reintegrato dal Tribunale. La notizia però aveva fatto scalpore, e il dirigente scolastico era stato intervistato da quotidiani e televisioni. E Gosmino aveva calcato la mano nelle sue affermazioni, era sceso nel dettaglio parlando di 1100 giorni di assenza da parte della docente. Lei si era quindi rivolta immediatamente a un avvocato e lo aveva denunciato. Ma le contestazioni mosse al dirigente scolastico erano andate anche oltre. Infatti Gosmino, quando la professoressa di Lettere non era in aula, aveva fatto una visita alla classe facendo una sorta di test di preparazione agli alunni. E aveva fatto capire che il livello di apprendimento non era adeguato perché il numero di lezioni svolte dall’insegnante di italiano non era sufficiente. E per suffragare la sua tesi aveva mostrato agli studenti un fascicolo dossier nel quale figuravano i giorni di assenza da parte della professoressa. Che però godeva della legge 104 e aveva tutti i diritti per restare a casa e assistere la figlia. (na.co.)

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