La Nuova Sardegna

Sassari

Accoltellò la moglie: condannato

Accoltellò la moglie: condannato

L’ex sottufficiale della Marina Angelo Muroni dovrà scontare 4 anni e 4 mesi

26 ottobre 2016
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SASSARI. Dovrà scontare quattro anni e quattro mesi di carcere Angelo Muroni, l’ex sottufficiale della marina militare di 63 anni, in carcere dal 9 marzo scorso con l’accusa di tentato omicidio, per aver accoltellato la moglie alla schiena nel loro appartamento di viale Umberto al termine di una violentissima lite. Lo ha stabilito il giudice delle udienze preliminari Carmela Rita Serra che ieri mattina ha processato l’uomo con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Carlo Scalas aveva chiesto per il sottufficiale in pensione una condanna a dieci anni di carcere. L’uomo, difeso dagli avvocati Umberto Carboni e Marco Bianchina, è rinchiuso nel carcere di Bancali dal giorno dell’arresto. Nel corso del processo una perizia affidata dal giudice al perito Vito La Spina aveva escluso che Angelo Muroni fosse incapace di intendere e di volere al momento del tentato omicidio. Il sottufficiale in pensione aveva cercato di uccidere sua moglie Cristina Mazzaglia, di 69 anni, conficcandole un coltello da cucina nella schiena.

L’uomo era stato arrestato subito dopo una breve fuga dagli agenti della squadra mobile. Sua moglie fortunatamente si era ripresa dopo qualche giorno di ricovero in ospedale. Il tentato omicidio era stato il culmine tragico di una settimana di follia da parte di Angelo Muroni.

Qualche giorno prima di finire in manette l’uomo aveva fatto parlare di sè dopo aver bloccato per protesta la sua auto davanti al palazzo di giustizia di via Roma. In lacrime aveva spiegato agli agenti della polizia locale che a causa delle lentezze burocratiche relative alla sua pratica per l’affidamento ad un amministratore di sostegno, era rimasto senza un euro in tasca. Il primo pomeriggio del 9 marzo - al culmine dell’ennesima discussione - Muroni aveva colpito alla schiena la moglie Cristina con un coltello da cucina. La lama era rimasta incastrata tra le scapole ed era stata estratta dai medici del pronto soccorso, dove la donna era arrivata a bordo di un’ambulanza del 118 che lei stessa aveva chiamato in preda alla disperazione.

Muroni era fuggito in macchina, ma era stato arrestato poco dopo dagli agenti della squadra mobile che lo avevano rintracciato nel posteggio dei camper di via Parodi, nel quartiere di Luna e Sole. Per riuscire a convincerlo alla resa, un’operatrice del 113 lo aveva chiamato al cellulare durante la fuga e dopo averlo tranquillizzato era riuscita a convincerlo a fermarsi e a consegnarsi agli uomini della Sezione omicidi. (l.f.)

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