La Nuova Sardegna

Sassari

Il nonno vende la casa a due nipoti, cosa spetta all’erede?

Egregi notai, nel 1994 scompare mia madre che divideva la casa in regime di comunità di beni con mio padre. Nel gennaio del 1999 mio padre ha venduto con atto notarile la casa a due nipoti, figli...

02 novembre 2016
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Egregi notai, nel 1994 scompare mia madre che divideva la casa in regime di comunità di beni con mio padre. Nel gennaio del 1999 mio padre ha venduto con atto notarile la casa a due nipoti, figli della mia unica sorella. Mio padre è morto due mesi dopo questo atto. Per effetto della morte di mia madre mi è stata regolarmente riconosciuta e liquidata solo una somma che corrispondeva alla sua quota di possesso della casa patronale, cioè 1/3 del suo 50%. Della somma scaturita postuma dalla vendita dell’immobile da parte di mio padre nemmeno un centesimo. Le leggi sulla successione cosa stabiliscono? Potrò mai recuperare quanto dovutomi magari invocando “azione di riduzione”? Come faccio a capire se ci fu “donazione in vita”?

Dal suo racconto posso capire che, dopo la morte di sua madre, non solo suo padre, ma Lui con gli altri eredi abbia venduto la casa ai nipoti. Se la casa era di entrambi (madre e padre) alla morte dell’una, l’altro diviene titolare dei due terzi e i figli del restante terzo. Ciò coincide con quanto da lei in seguito affermato quando dice che «alla morte di mia madre mi è stato liquidato il terzo di mia spettanza». Il vero problema da lei esposto, legato alla vicenda, è quale fine abbiano fatto i denari dati a suo padre per i due terzi del bene. Credo si possano ipotizzare solo tre casi: 1) suo padre li aveva ricevuti molto prima dell’atto e, al momento della sua morte li aveva spesi per esigenze sue o per pagare debiti pregressi o chissà che; 2) suo padre non li ha mai voluti incassare intendendo donarli ai nipoti; 3) suo padre li ha effettivamente incassati e li ha poi donati a qualcuno. Sicuramente , qualunque sia l'ipotesi , si è verificata prima della morte di suo padre e quindi nel marzo del 1999 (oltre 16 anni fa). Lasciando perdere la prima ipotesi (suo padre ha incassato e ha speso i soldi per sè), nelle altre due lei avrebbe probabilmente avuto diritto ad agire contro colui o coloro che direttamente od indirettamente hanno ricevuto il denaro in donazione. Tale azione, peraltro, si prescrive in dieci anni dalla morte del donante. Credo che ad oggi non vi sia più nulla da fare e sia quindi preferibile credere che suo padre quei soldi li abbia incassati e spesi per sè.(Ufficio studi Consiglio notarile)

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