La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, incubo 131: ora fanno paura anche i ponti

di Nadia Cossu
Sassari, incubo 131: ora fanno paura anche i ponti

Dopo le proteste sulle condizioni disastrose dell’asfalto, gli automobilisti denunciano: i viadotti sono in stato di degrado

07 novembre 2016
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SASSARI. Nell’asfalto veri e propri crateri che mettono a dura prova le sospensioni delle macchine e soprattutto l’incolumità di chi ci viaggia a bordo. Ma se si solleva lo sguardo la situazione non migliora affatto.

I viadotti che sovrastano la statale 131 sono logorati dall’usura, consumati dal tempo che passa e dai mezzi che li attraversano, portano il segno degli anni e da una prima occhiata viene da pensare che la manutenzione di queste strutture sia addirittura inesistente. Il che non è troppo rassicurante. Anche perché su questi ponti viaggiano ogni giorno pesanti camion e trattori e il pericolo, quindi, aumenta.

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Accade sul viadotto al chilometro 176, all’altezza di Bonnanaro, ma in condizioni critiche sono anche quelli in direzione di Torralba e Codrongianos. Lo scheletro di ferro riaffiora e fa bella mostra di sè, sarebbe certamente necessaria una verifica di stabilità.

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Viaggiare sull’arteria più importante della Sardegna – nel caso specifico nel tratto compreso tra Bonorva e Sassari – è da tempo una specie di sfida alla sorte. Nulla di nuovo, purtroppo. Ma quando ci si mette di mezzo anche il maltempo allora devi proprio pregare di arrivare a destinazione sano e salvo. La giornata di ieri ne è la prova: incidenti stradali all’altezza del cementificio, detriti e fango vicino al bivio per Mores, insidiose pozzanghere a Muros. “Intoppi” (per voler usare un eufemismo) che hanno reso il viaggio di centinaia di automobilisti un’odissea, costretti a deviazioni o incolonnamenti. Soste forzate per consentire ai mezzi di prestare soccorso e di liberare la carreggiata.

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Ma ora a fare paura sono anche le condizioni in cui si trovano i ponti sulla statale. La denuncia arriva dagli automobilisti, soprattutto da coloro che per questioni di lavoro sono costretti a percorrere la Carlo Felice con maggiore frequenza: «Il rischio è che prima o poi qualche pezzo di cemento armato crolli sulle macchine in transito». E allora bisognerebbe sapere, per poter legittimamente viaggiare in tranquillità, se gli enti preposti hanno adottato le misure necessarie per mettere in sicurezza i viadotti.

La scorsa estate era stato sollevato l’allarme per Costa Chighizzu, il costone di tufo calcareo che incombe sulle gallerie all’ingresso di Sassari. L’Anas aveva garantito la massima attenzione e l’affidamento «a soggetti qualificati della redazione di studi geologici e geo-meccanici per verificare le condizioni di tutta l’estensione del costone».

C’è poi il solito e pericolosissimo restringimento di corsia tra Codrongianos e Muros, un tratto in discesa dove si accumulano detriti e dove il muraglione che separa le carreggiate a due livelli di altezza non si presenta per niente bene...

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